ROMA – Lo Stato Sociale continua l’avventura alla scoperta dei mondi personali di ognuno dei ragazzi della band. Lo avevano promesso, cinque dischi da pubblicare a cadenza settimanale.
Dopo aver debuttato con il lavoro di Bebo, esce oggi, via Garrincha Dischi/Island Record, il disco di Checco, autore di cinque tracce inedite. Un lavoro concepito come “un viaggio circolare in Interrail che parte da una costa e finisce ai confini dell’Universo (…) uno scambio di lettere tra amici per chiedersi: come va, come stai?”.
Cinque brani nati tra l’isolamento e il lavoro di gruppo
La voce di Francesco “Checco” Draicchio è limpida come la sincerità che esprime nel corso di questa esplorazione in cinque episodi, nati in parte nel corso dell’isolamento forzato durante il lockdown (“Barca” e “Luce”) e in parte insieme ai compagni d’avventura de Lo Stato Sociale: “Delorean” è scritta a quattro mani con Albi, “Vivere” insieme a Lodo (“una specie di vestito in cui entravamo bene entrambi“) e “Perso” con Bebo.
È l’indagine intima e personale di Checco per (ri)scoprirsi e essere più onesto con se stesso e con gli altri, facendo emergere – nonostante il lavoro in solitaria – quella spiccata attitudine al far parte di una comunità, sia essa una famiglia, una band o un gruppo di amici.
Dentro, infatti, ci sono un sacco di persone a cui si rivolge attraverso una corrispondenza epistolare che regala emozioni in un susseguirsi di parole sature di passione (come in “Luce”, omaggio a Mirko “Zagor” Bertuccioli), come sature sono le sonorità generate dalla mescolanza di chitarre elettriche e suoni sintetici su pattern ritmici sapientemente filtrati.
Checco è il regaz con il punk nelle vene e non a caso ha scelto nel suo team Giacomo Gelati (Altre di B) per disegnare le traiettorie chitarristiche e Andrea “Sollo” Sologni (Gazebo Penguins) al basso e dietro al mixer nel miscelare un lavoro dall’orizzonte tanto ampio quanto profondo.