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John Cabot University e Antica Pesa lanciano challenge su ristorazione del futuro

In palio per i vincitori alberi nominativi all’interno della foresta “Antica Pesa” by Treedom

ROMA – Prende il via nella Capitale ‘Hospitality for the Future’ by John Cabot University & Antica Pesa. Si tratta di un’iniziativa innovativa incentrata su una sfida tra gli studenti dell’Università americana, che ha sede a Trastevere, con l’obiettivo di creare nuovi modelli di business e di sostenibilità per un settore in crisi a causa della pandemia.

I ragazzi della JCU, da qui ad aprile, dovranno ideare e proporre dei progetti riguardanti vari aspetti della ristorazione del futuro. I migliori saranno premiati. Tecnologia e sostenibilità sono le parole chiave del confronto. A ideare l’iniziativa è stato Francesco Panella, celebre proprietario dei ristoranti Antica Pesa di Trastevere e Brooklyn, e Feroce di Manhattan, definito ‘il ristoratore dei due mondi’, oltre che volto noto televisivo.

I corsi della John Cabot University coinvolti saranno:

Advertising Management, International Marketing, E-marketing, Brand Management, Public Relation Management e Made in Italy. I progetti degli studenti saranno selezionati da una commissione di professori JCU. Poi, i giovani finalisti parteciperanno a un evento conclusivo online, durante il quale saranno rivelati i vincitori, scelti dalla commissione di docenti e da Francesco Panella.

Il premio consiste in un albero nominativo nella foresta Antica Pesa by Treedom (una piattaforma che permette di piantare un albero a distanza e di seguirlo online). Agli studenti vincitori, inoltre, verrà conferito un ulteriore premio, messo in palio da Beclay Agency. È la prima volta che un’azienda legata al mondo della ristorazione e un ateneo internazionale collaborano alla realizzazione di un modello di hospitality sostenibile.

“I giovani- dice Francesco Panella– sono i nostri interlocutori principali, i nuovi consumatori e da loro vogliamo idee, risposte, soluzioni. Con Beclay Agency, ho scelto di coinvolgere l’università internazionale John Cabot perché i loro studenti sono in tutto il mondo, rappresentano il nostro case study ideale. Loro sono il punto di partenza per il nostro futuro. Sono molto felice ed emozionato- prosegue Panella– di portare avanti questo progetto con la John Cabot University, che vede protagonisti i giovani. Loro sono il futuro, le radici da cui partire per sperare in una vita sostenibile e virtuosa. Per questo, i migliori progetti saranno attuati nelle mie aziende che da sempre sono attente a tutto quello che concerne l’ambiente, lo sviluppo e l’innovazione. La nostra famiglia ha adottato una foresta attraverso la piattaforma Treedom e per questo vogliamo che i vincitori della challenge possano prendersi cura dell’albero che gli doneremo, come simbolo di nascita, crescita e futuro”.

“Da diversi anni la John Cabot University ha inserito, all’interno del suo piano formativo, delle attività svolte in partnership con aziende, le quali sottopongono vere e proprie sfide ai nostri studenti. Tale programma, dal nome ‘Learn Do Share’, prevede che un’impresa scelga una classe in base alla natura della sfida che vuole sviluppare. Poi, col supporto del docente, i giovani propongono delle soluzioni all’azienda stessa. Da queste attività sono nate molte opportunità di business development per le aziende e possibilità di stage e tirocini per i ragazzi”, conclude Silvia Pulino, direttrice dell’Institute For Entrepreneurship (IFE) della John Cabot University.

2021-02-17T15:07:40+01:00