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Maturità, Bianchi: “Non sarà esame di emergenza”

Si svolgerà con un'unica prova orale a partire dal 16 giugno

16 Marzo 2021

ROMA –L’esame deve essere un elaborato, un testo scritto il cui contenuto viene discusso insieme al Consiglio di classe con un tema coerente con il percorso di studi. Il candidato avrà un mese per svolgere il lavoro e consegnarlo due settimane prima. L’orale comincerà con la discussione di questo lavoro. Non è un esame all’acqua di rose né di emergenza, sarà una prova di maturità in cui il ragazzo o la ragazza avranno modo di testimoniare come sono cresciuti come persone in questo ciclo di studi. Abbiamo fatto un passo in avanti, un esame di maturità vero e pieno”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in riferimento all’Esame di Stato del secondo ciclo che si svolgerà con un’unica prova orale a partire dal 16 giugno.

Intervenuto in diretta a ‘Uno Mattina’, su Rai1, Bianchi ha poi aggiunto che la scuola post-Covid sarà “una scuola più giusta”, facendo riferimento al problema della dispersione scolastica, che al Sud e nelle periferie riguarda uno studente su tre. “Dobbiamo garantire su tutto il territorio nazionale strutture uguali per tutti”. Per il ministro, inoltre, la scuola deve “uscire dalle trappole del ‘900: ci vogliano molte più attività di incrocio, di laboratorio, di vita comune. Questo ce lo stanno dicendo tutti i pedagogisti ed è chiaro in tutta Europa. Dobbiamo uscire dalla crisi con una scuola più inclusiva, aperta e capace di comprendere la complessità del mondo”. Infine, sul calendario, Bianchi ha precisato che “è competenza delle Regioni, ma dobbiamo dare idea di una scuola che vada oltre il calendario, che garantisca la continuità e sia capace di fare un ponte verso l’anno prossimo”.

PASSARE ALLA DAD ATTO DI RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO

“Bisogna essere ancorati alla realtà. Tutti volevamo tenere aperte le scuole e le abbiamo tenute aperte fino allo stremo. Abbiamo tenuto anche i bambini delle elementari in presenza, finché è stato chiaro che questo virus poteva colpire anche loro, quindi è stato un atto di responsabilità del governo, e stiamo lavorando per riportarli in presenza il prima possibile e in sicurezza. Questo è l’impegno che abbiamo tutti. Non lo abbiamo fatto a cuor leggero ma con senso di responsabilità”. I nostri insegnanti hanno lavorato moltissimo, la Dad di oggi non è quella dell’anno scorso– ha spiegato- Noi difenderemo le buone esperienze di questo periodo per dimostrare che gli insegnanti hanno sempre tenuto una porta aperta, un contatto con i loro studenti. È chiaro che la scuola è in presenza per definizione, ma la scuola non è stata ferma. Stiamo lavorando per ampliare l’offerta didattica e per riuscire a realizzare un ponte tra questo e il prossimo anno”.

2021-04-29T17:45:45+02:00