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Un anno di Covid, ma la scuola è viva e attiva ogni giorno e presto tornerà in presenza

La vitalità della nostra Comunità scolastica è una certezza su cui poggiare le basi per un futuro migliore e senza pandemia

Mentre ricordiamo, ad un anno di distanza dai terribili giorni del primo lockdown, le migliaia di vittime che la pandemia ha causato in Italia e in tutto il mondo, la battaglia quotidiana per riprendere in mano le nostre vite prosegue con una grande certezza: la nostra scuola è viva e attiva e non si è mai fermata, nemmeno nei momenti più bui. La vitalità della nostra Comunità scolastica è una certezza su cui poggiare le basi per un futuro migliore e senza pandemia. Perché, come ha assicurato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, “la scuola tornerà in presenza e in sicurezza il primo possibile” e perché “le scuole non hanno mai chiuso”. E anche se nulla potrà mai sostituire l’efficacia educativa e pedagogica della “scuola in presenza”, la didattica a distanza resta, al momento, l’unica possibilità di apprendimento formale, in attesa di rientrare in classe e molti nostri insegnanti hanno saputo trasformare le esperienze di Ddi (Didattica digitale integrata) in vere e proprie best practice. 

Non a caso Google for education, la kermesse internazionale organizzata lo scorso febbraio dal colosso del web, ha esaltato l’esperienza italiana della didattica a distanza definendola “degna di nota”. Anche lo stesso ministro Bianchi ha annunciato la diffusione delle buone esperienze realizzate in questo campo, sottolineando il gran lavoro svolto dagli insegnanti che continuano a formarsi, anche loro in modalità a distanza, attraverso le attività di Fad. In effetti, sulla formazione a distanza l’esperienza della scuola italiana è piena di buone pratiche che vanno assolutamente raccontate. 

Buone pratiche di formazione a distanza come quella realizzata in queste ore in Molise per l’iniziativa “Piccoli Eroi a Scuola”, progetto ludico-motorio rivolto alla scuola dell’infanzia e che il Ministero dell’Istruzione ha deciso di sostenere e promuovere in tutte le regioni. Si tratta di uno strumento di ripensamento critico della prassi didattica per molte scuole dell’Infanzia distribuite sul territorio nazionale, con punto focale l’utilizzo del movimento come strategia quotidiana di insegnamento/apprendimento e questo perché quotidianamente il bambino utilizza il corpo e il movimento come suoi canali privilegiati per apprendere, comunicare e relazionarsi con l’ambiente, inteso sia come luogo fisico sia come contesto socio-affettivo e culturale.

Sono circa 300 gli insegnanti che hanno partecipato al webinar organizzato dall’USR Molise, partner formativo del progetto. Il Molise è anche la regione candidata ad ospitare la prossima manifestazione nazionale, appena sarà possibile organizzarla in presenza. Di “Piccoli Eroi a Scuola” se ne è parlato lo scorso 16 marzo anche a Didacta, la fiera nazionale della scuola che ha ospitato un apposito evento formativo in modalità a distanza. Un progetto che assume grande valenza proprio oggi, quando migliaia di piccoli alunni si ritrovano lontani dalla socialità, dall’interazione con gli altri compagni, con i centri ricreativi, le palestre e le piscine chiuse. Un progetto che sarà, dunque, ancora più utile nelle scuole di tutta Italia appena l’emergenza sarà passata per recuperare quei gap nel campo ludico-motorio che la pandemia ha generato negli ultimi mesi. 

Anna Paola Sabatini
Direttore Ufficio Scolastico Regionale per il Molise

2021-04-29T17:44:57+02:00