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Sulla stessa onda, il sick romance movie tra ‘prime cotte’ e vela

I protagonisti raccontano il film Netflix su Zoom

ROMA – Amore, potere curativo delle persone, malattia, superamento delle difficoltà e lotta per la felicità. Senza dimenticare l’atmosfera leggera dell’estate e la ‘prima cotta’. Sullo sfondo il mare e il sole della Sicilia. Tutto questo è Sulla stessa onda, il film scritto e diretto da Massimiliano Camaiti, al suo esordio come regista in un lungometraggio, e vede come protagonisti principali Elvira Camarrone, Christian Roberto, Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi e Vincenzo Amato. La pellicola, in arrivo il 25 marzo su Netflix, fa parte dell’associazione tra Mediaset e la piattaforma ed è il terzo dei sette film inclusi nell’accordo, dopo l’uscita di Sotto il sole di Riccione e L’ultimo paradiso

Girato tra Palermo e San Vito Lo Capo, per sei settimane di riprese, al centro del racconto ci sono Lorenzo (Roberto) e Sara (Camarrone). I due giovani si conoscono e si innamorano durante un corso di vela. Lui è il giovane istruttore, lei l’alunna più testarda. Per entrambi è il primo amore, quello in cui le emozioni viaggiano sempre più veloci. La magia sembra però finire una volta tornati a casa. Sara diventa inaspettatamente sfuggente e ogni tentativo di Lorenzo di ricontattarla cade nel vuoto. Ma non è l’abituale fine di un amore estivo, Sara nasconde un segreto. La ragazza è affetta dalla distrofia muscolare. In un viaggio pieno di rischi, incoscienza e coraggio, Sara e Lorenzo sono costretti a crescere in fretta per rendere eterno ogni momento della loro storia.

Prima delle riprese abbiamo incontrato alcuni ragazzi in cura al centro di distrofia muscolare italiano, con sede a Palermo. Ci hanno raccontato le loro esperienze personali. La cosa che ci ha colpito di più è stato quando uno di loro ci ha descritto l’ultima volta che ha camminato”, ha detto Eliva Camarrone.Ricordava questo giorno come il più bello della sua vita, era felice. La malattia – ha continuato – non gli ha mai tolto il sorriso ed ogni volta che cadeva si è sempre rialzato. Noi pensavamo che un ricordo del genere potesse generare solo malinconia e tristezza, e invece no. Il suo racconto è stavo commovente ma anche di aiuto per costruire il mio personaggio”. La positività di questo ricordo “ci ha aiutato a dare una visione non pietistica di come una persona può vivere la sua malattia”, ha aggiunto Massimiliano Camaiti.


credits: Netflix/Floriana Di Carlo

Per costruire Lorenzo, invece, Christian Roberto ha attinto dalla sua esperienza personale:

Mia sorella ha una grave scoliosi e porta un busto da tre anni 24 ore su 24. Come Sara ha una grande passione, lei ama la danza”, ha raccontato Christian.Inoltre, Lorenzo non ha più la madre quindi per tutto il mese delle riprese non ho mai visto mia mamma, lei era a Roma ed io a Palermo. Questo mi ha aiutato a sentire la mancanza di un genitore nel film. Il personaggio che interpreto – ha continuato – ha anche un rapporto strettissimo con sua zia. Io sono molto legato a mia zia anche nella realtà, era la mia più grande fan. Ora purtroppo non c’è più. Questi collegamenti con la mia vita mi hanno aiutato tantissimo e grazie a questo film ho potuto ritrovare tutte queste emozioni”.

‘Sulla stessa onda’ parte come un teen movie con un’aria estiva e festosa ma poi “si trasforma in un melodramma in cui il pubblico diventa più ampio perché entrano in campo le famiglie”, ha detto il regista. Gli adulti della storia sono il padre di Lorenzo, il tuttofare in un circolo sportivo. Porta con sé il dolore di non avere più sua moglie ma l’amore per suo figlio è il motore che muove la sua quotidianità. E poi ci sono i genitori di Sara. Non stanno più insieme ma davanti alle difficoltà trovano il modo di ‘sintonizzarsi’ di nuovo. A loro il difficile compito di dare forza, coraggio e speranza alla loro figlia.


credits: Netflix/Floriana Di Carlo

Per interpretare la mamma di Sara ho fatto riferimento alla malattia di mia madre, sono stata vicino a lei dieci anni. Ho conosciuto e visto come si doveva stare vicino a una persona malata, ha raccontato Donatella Finocchiaro.Quando vivi la difficoltà si attiva l’istinto di protezione ha continuato – e quindi dire che andrà tutto bene ad ogni costo, che si troverà una cura migliore e di andare a consultare più medici possibili. Ma quando la mia realtà edulcorata è crollata ho vissuto il momento più brutto della mia vita”.

Per l’attrice questo film è ‘sulla stessa onda’ del periodo che stiamo vivendo oggi.

In questo momento storico vedere un film che ti dà speranza e coraggio di andare avanti è importante. Gli adolescenti ora sono molto arrabbiati, e lo sarei pure io se mi togliessero la scuola e la socialità. Credo che sia una privazione tremenda”, ha detto Finocchiaro, che ha concluso:Se penso ai giovani, ma anche agli anziani, in questo periodo mi intristisco molto. Ma io penso che ci impossesseremo presto della nostra vita, questa è solo una brutta parenti della nostra esistenza”.

2021-03-22T17:42:47+01:00