hamburger menu

Non ho più voglia di uscire son sempre a casa, piango sempre…

Da quando è iniziata la quarantena a marzo e perciò contemporaneamente la DAD non riesco più a concentrarmi, sono sempre tanto svogliata nello studiare son passata dall avere voti abbastanza alti come 7/8/9 ad avere solo 3/4/5, raggiungere il 6 sembra impossibile ormai son arrivata alla conclusione che verrò bocciata, peccato che sia già la […]

Da quando è iniziata la quarantena a marzo e perciò contemporaneamente la DAD non riesco più a concentrarmi, sono sempre tanto svogliata nello studiare son passata dall avere voti abbastanza alti come 7/8/9 ad avere solo 3/4/5, raggiungere il 6 sembra impossibile ormai son arrivata alla conclusione che verrò bocciata, peccato che sia già la seconda volta. Non ho più voglia di uscire son sempre a casa, ho sempre voglia ogni secondo di piangere, mi sento troppo ingabbiata, ma resto a casa per studiare perché ci bombardano di studio e compiti e comunque i livelli rimangono sempre bassi dei voti, ho provato a parlarne sia con i professori sia con i miei genitori sia con amici ma nessuno mi capisce. Son diventata troppo sensibile a tutto, anche al minimo insulto non riesco a reagire che scoppio a piangere…

Jessica, 17 anni


Cara Jessica,
questa prolungata emergenza sanitaria sta evidenziando tante difficoltà emotive. Il continuo allarme, le chiusure casalinghe, le restrizioni sempre così vincolanti, quel senso di precarietà e di non progettualità sembrano essere difficili da gestire. 
I segnali che ci racconti sono importanti, ci raccontano di un momento di crollo e di stanchezza che deve essere accolto.
Per la scuola molti ragazzi ci raccontano di questa difficoltà di concentrazione, con la dad a volte ci sono problemi di connessione, l’audio non funziona, ad esempio i professori mostravano difficoltà a connettere una classe che è metà presente e metà online. A casa, magari, si condivide lo spazio con fratelli o con genitori, ci sono più distrazioni e la motivazione ne risente molto.
Ci sono altri casi in cui i professori incalzano con interrogazioni, compiti perchè non sanno se e quando ci saranno altre chiusure. E in tutta questa corsa si perde di vista come si sta vivendo questo momento storico così complesso. Cosa vuol dire per voi vivere la didattica al pc? cosa vuol dire avere delle difficoltà, sentirsi persi e poco motivati, sobbissati dalle tante regole da seguire? cosa vuol dire avere una socialità, un contatto emotivo con gli altri?…
Questa grande vulnerabilità sottolinea un momento di corto circuito. Cosa ti spaventa? Cosa ti preoccupa?…
Potresti vedere se nella tua scuola c’è uno sportello di ascolto psicologico e cercare uno spazio di confronto che ti aiuti a fare maggiore chiarezza e ad evidenziare le risorse che in questo momento ti sembrano perse. Se non c’è questo servizio potresti anche rivolgerti al progetto Lontani ma Vicini, che prevede una èquipe di psicologi che si rivolge a tutti gli istituti scolastici sul territorio nazionale e richiedere quindi un colloquio telefonico o in video e confrontarti su queste tematiche.
Il panico del momento ti fa pensare ad una bocciatura ma siamo sicuri che riuscirai a trovare un modo per superare questa empasse. Hai fatto benissimo a confrontarti con i tuoi docenti, sperando che accolgano la tua richiesta di aiuto e ti dia degli strumenti di supporto adeguati.
Torna a scrivere se ne avessi bisogno.
Un caro saluto!

2021-08-02T12:22:11+02:00