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Quasi 2mila civili morti nella guerra in Etiopia. The Weeknd dona un milione di dollari alla sua gente

La somma servirà a fornire cibo e beni essenziali ai civili coinvolti nel conflitto

ROMA – The Weeknd ha donato un milione di dollari all’Etiopia per sostenere il rifornimento di cibo nello stato africano, da mesi ostaggio di un conflitto nella regione settentrionale del Tigray.

La somma andrà a fornire circa due milioni di pasti ai cittadini che continuano a vivere senza approvvigionamento di beni essenziali. Si conta che oltre 60mila etiopi, dall’inizio del conflitto lo scorso anno, siano fuggiti nel vicino Sudan. 

Ho il cuore spezzato per la mia gente in Etiopia– ha scritto il cantautore figlio di genitori etiopi immigrati in Canada- per i civili innocenti, dai bambini ai più anziani, assassinati senza senso, per gli interi villaggi sfollati per paura e per distruggere”.

The Weeknd, al secolo Abel Tesfaye, ha invitato poi quanti possono a donare attraverso il canale di World Food Program USA (QUI il link). 

Il conflitto etiope

Cosa sta succedendo in Etiopia è sotto gli occhi di tutti. A novembre del 2020, il governo ha preso il controllo di Macallè, il capoluogo del Tigray, in un’operazione di forza volta a catturare “i criminali del Tplf“, il Fronte Popolare di Liberazione del Tigray, il partito per anni al potere nella regione entrato in rotta di collisione con Addis Abeba tra il 2018 e il 2019. Un contrasto di idee che nel 2020 è sfociato con una presa di posizione precisa da parte del governo, che ha come conseguenza diretta un conflitto che non ha risparmiato la popolazione.

Le milizie etiopi e le unità eritree intervenute in loro supporto hanno più volte aperto il fuoco contro convogli dell’Onu, i civili e i soldati del Tplf . Sarebbero almeno 1900 le persone uccise in 150 massacri, tanti i dispersi.

Come riporta l’Agenzia Dire, la vittima più anziana aveva 90 anni ma nell’elenco dei defunti si registrano anche tanti bambini. È di questi giorni la notizia che le truppe eritree hanno cominciato ad arretrare, come chiesto dai paesi del G7. Un primo passo verso la risoluzione del conflitto. 

2021-04-06T16:50:42+02:00