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Arte, una studentessa: “Dobbiamo ripartire dalle opere dimenticate”

La riflessione sul valore del patrimonio culturale in pandemia

ROMA – “L’arte è una via per respirare in un mondo nel quale qualsiasi tipo di svago è ormai impossibile”, ne è certa Lucia Brasca, 3C del liceo scientifico Statale ‘Volta’ di Milano che, nel suo articolo pubblicato su ‘La scuola fa notizia‘ – il giornale online promosso da diregiovani.it – ha scelto di tornare sul tema della pandemia adottando una prospettiva diversa, perché se non si può negare che “la situazione che stiamo vivendo da un anno a questa parte abbia gettato sul nostro quotidiano un velo grigio di malinconia per i tempi andati”, è anche vero che “non è questo il caso di arrendersi”.

Se c’è una cosa che i ragazzi, prima ancora degli adulti, hanno imparato a fare, costretti a lungo tra le mura di casa, è dare valore alla bellezza che li circonda. Così Lucia, in attesa che si possa tornare a viaggiare in nuove località oltre confine, ha deciso di cogliere le possibilità di esplorare con occhi diversi la sua “bella Milano”. “Girare per la città può infatti rivelarsi una sorpresa continua, basta saper osservare con occhi consapevoli e curiosi”, afferma la studentessa, stupita di come, oltre alle solite visite nei luoghi caratteristici, la città offra opere artistiche di epoche diverse disseminate ovunque, anche mosaici paleocristiani e capolavori di diversi periodi.

Ma se tante sono le bellezze che emergono ad un primo colpo d’occhio, non mancano quelle trascurate: “Spesso non ci si rende conto della potenzialità di un’opera d’arte soltanto perché è stata dimenticata o sottovalutata col passare del tempo”. Una tra tutte – per Lucia – è la chiesa di Santa Maria presso San Satiro, in via Torino: “Progettata e costruita dal Bramante tra il 1476 e il 1482 per ordine della famiglia Sforza, è situata su un sacello altomedievale in onore di San Satiro. Contiene inoltre la cosiddetta prospettiva bramantesca, una finta abside che sfonda pittoricamente la parete dietro all’altare maggiore”, spiega. 

Dopo un anno di chiusure a intermittenza che hanno messo in ginocchio tanti siti turistici e museali, secondo Lucia, la mossa vincente potrebbe essere quella della “stesura di una serie di itinerari che riescano a raccontare le opere meno conosciute in città”. Perché se una città ha dei tesori nascosti, spetta a tutti cittadini condividerli con chi – ipotizza Lucia – “abbia una vista meno aguzza della nostra”.

2021-04-06T11:18:09+02:00