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Bologna, all’istituto Belluzzi le lezioni si fanno nei musei della città

A rotazione i 150 alunni coinvolti gireranno tra l’Archeologico, il Medioevale, il Mambo e la Sala Borsa

BOLOGNA – La campanella lunedì non suonerà per la classe terza meccanica del tecnico ‘Belluzzi’ del capoluogo emiliano. I ragazzi non la sentiranno perché per la prima volta non torneranno in aula ma faranno lezione in un luogo insolito ma altamente simbolico: il Museo Archeologico della città. L’idea è nata al dirigente Edoardo Soverini che in occasione del ritorno in presenza ha pensato di offrire ai suoi studenti un’opportunità. Dietro non c’è alcuna ragione di spazi da trovare ma solo la volontà di educare alla bellezza. A rotazione, 150 alunni coinvolti di otto classi diverse gireranno tra l’Archeologico, il Medioevale, il Mambo e la Sala Borsa. 

Italiano, storia, matematica e scienze ma non solo saranno insegnate tra le opere d’arte e i resti archeologici di questi importanti musei. A Bologna, l’istituto ‘Belluzzi Fioravanti’ è il primo a mettere in campo questa esperienza che rientra nei patti di comunità proposti dall’ex ministra dell’Istruzione nel Piano Scuola del giugno scorso. All’istituto è da tempo che stanno lavorando in questa direzione: hanno riorganizzato la didattica; parlato con i ragazzi e le loro famiglie; messo a punto un ‘programma’ con gli operatori dei musei. È nato un progetto che oltre alla scuola tradizionale vede in campo gli esperti dell’Istituzione Bologna Musei che organizzano laboratori e visite guidate. E così se in Sala Borsa i giovani studenti si concentreranno sulla lettura, al Mambo il percorso sarà focalizzato sul design industriale. 

2021-04-23T16:40:54+02:00