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Vasco Brondi: “Il mio addio a Le Luci della Centrale Elettrica. Ero disilluso dalla musica”

Il cantautore torna a 4 anni dal suo ultimo album in studio con "Paesaggio dopo la battaglia"

ROMA – Il cambiamento comporta sempre un certo numero di guerre interiori. Lo sa bene Vasco Brondi, che a quattro anni dal suo ultimo lavoro in studio torna con un nuovo progetto. Stravolge tutto il cantautore e pubblica venerdì 7 maggio “Passaggio dopo la battaglia”, il primo disco di un ciclo di musica rilasciato con il suo vero nome.

L’addio a Le luci della centrale elettrica

L’artista veronese ha detto definitivamente addio al progetto Le luci della centrale elettrica, nome che lo ha accompagnato sin dagli inizi e che lo ha consacrato come star del panorama indie/underground. Ogni cosa ha, però, una sua fine, come ha spiegato lo stesso cantautore presentando il suo disco:

“Quando ho chiuso il progetto e questo nome- dice Vasco- volevo partire alleggerito. Ho sentito che si era chiuso quel ciclo e ne era iniziato un altro. Non sapevo cosa sarebbe successo ma sento che questo cambio era una necessità mia intima, che faccio anche fatica ad esprimere del tutto. Ho sentito che, dopo 10 anni di quella cosa che era iniziata a sorpresa e quel nome che avevo dato, avevo bisogno di un inizio diverso, seppur senza obbligarmi a dover stupire ma continuando ad essere autentico nel mio percorso”. 

Così Brondi è ripartito da se stesso e ha realizzato un album che ha come parola d’ordine onestà. Con la solita sensibilità che lo contraddistingue, il 37enne canta il suo modo di vedere le cose e il mondo in 10 brani che sono quasi dei piccoli film che parlano di battaglie intime e universali, di crescita, di perdite ma anche di conquiste. Il tutto in una dimensione quasi sacrale accompagnata da un’orchestra di fiati, un coro gospel e vari sintetizzatori.

“Ero disilluso dalla musica”

E questo lavoro un po’ sa di vittoria per Vasco:

C’è stata una battaglia nello scrivere il disco e nel mio rapporto con la musica che è fatto di immersione e allontanamento. Chitarra nera (il primo singolo, ndr.) è nata così, quando non prevedevo che sarebbe uscito un disco. Inizialmente, infatti, non avevo neanche fatto caso che avesse la forma canzone. Volevo raccontare per esprimermi e liberarmi”. 

In questo senso, la musica è stata per Vasco quasi “anticorpo”. Così la definisce in un periodo in cui questa parola è diventata all’ordine del giorno. E, in questo anno, le note, la scrittura e la cultura sono state salvifiche:

Mi ero tenuto alla larga dalla musica per due anni perché ero un po’ disilluso rispetto all’utilità che poteva essere scrivere dei dischi. Mi sembrava che nell’ambiente musicale il punto fosse orizzontale e cioè espandere sempre di più il pubblico, fare la canzone come se fosse un’opera ingegneristica con ogni cosa al posto giusto, con l’attenzione per espandere i follower, per suonare in posti più grandi in un’ottica quasi espansionistica. Mi sentivo quasi in handicap per non avere questa ambizione. Fermarmi in un periodo di riflessione mi sono ritrovato con l’avere la musica come altro anticorpo. Le canzoni rafforzavano il sistema immunitario dell’anima”.

Insomma, da Vasco non aspettatevi “musica fatta solo per essere venduta”.

Vasco sale in cattedra all’Università

Tutte queste convinzioni ritrovate Vasco le porterà agli studenti delle Università in una serie di 5 incontri che lo vedranno raccontarsi negli atenei di Milano (Statale, dipartimento di Filosofia) il 10 maggio, Napoli (Federico II, dipartimento di Studi Umanistici) l’11 maggio, Siena (dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne) il 14 maggio, Trento (dipartimento di Psicologia e scienze cognitive) il 18 maggio e Bologna (dipartimento di Filosofia e comunicazione e dipartimento di Scienze per la qualità della vita) il 25 maggio.

Il tour

Nei prossimi mesi, poi, sarà tempo di tour. Le date già annunciate vedranno Vasco il 28 giugno al Castello Sforzesco di Milano (Estate Sforzesca), il 30 giugno al Teatro Romano di Fiesole (Estate Fiesolana), il 13 luglio al Parco Caserme Rosse di Bologna (Sequoie Music Park), il 16 luglio a Collegno (Flowers Festival), il 18 luglio al Castello Scaligero di Villafranca di Verona (Festival Estate al Castello Villafranca non si arrende 2021), il 21 luglio a Como (Villa Olmo Festival) e il 30 luglio al Vittoriale degli italiani di Gardone Riviera (Tener-a-mente Festival, sezione “Indiecativamente”).

Le informazioni sui biglietti saranno rilasciate a breve. 

2021-05-05T18:16:26+02:00