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Scampato pericolo: il razzo cinese ci ha evitato

Il Mondo ha vissuto ore di grande apprensione alla notizia del rientro incontrollato dello stadio verso il nostro pianeta

Il secondo stadio del #LongMarch5B è rientrato nell’atmosfera sull’Oceano Indiano vicino alle Maldive.Nessun impatto di frammenti su Italia

— Agenzia Spaziale ITA (@ASI_spazio) May 9, 2021

“Il secondo stadio del razzo cinese LongMarch5B è rientrato nell’atmosfera sull’Oceano Indiano, in un’area vicina alle isole Maldive. Nessun impatto di frammenti sul territorio italiano”.  Con questo tweet l’Agenzia Spaziale Italiana ha annunciato il pericolo scampato per il rientro sulla Terra del ‘razzo cinese’. Definizione in realtà impropria, così come ha chiarito proprio l’ASI: “Quello che nei giorni scorsi ha guadagnato i titoli dei giornali è in realtà il secondo stadio del lanciatore Lunga Marcia 5 partito lo scorso 29 aprile con a bordo Thiane, il primo modulo della futura stazione spaziale cinese”. Al di là della terminologia più appropriata, il Mondo ha vissuto ore di grande apprensione alla notizia del “rientro incontrollato dello stadio verso il nostro pianeta”, così come la stessa Agenzia Spaziale Italiana definiva l’evento. La preoccupazione era dettata principalmente dalla possibilità che “alcuni frammenti sopravvivano all’impatto con l’atmosfera e arrivino sulla Terra –   scriveva L’ASI – . L’esito più probabile è una caduta negli oceani, che coprono circa il 70% della superficie del nostro pianeta”.

⚠️Last update before re-entry: #EUSST estimates that object CZ-5B R/B will re-enter the Earth’s atmosphere on 2021-05-09 at 02:32 UTC ± 139min. This map shows the ground track. Read more: https://t.co/HN9rJNhEO1 #Tianhe #LongMarch5B pic.twitter.com/cgD6egQA23

— EUSST (@EU_SST) May 8, 2021

Eventualità remota ma sufficiente a generare apprensione e prudenza anche da parte delle stesse istituzioni. La Protezione Civile, in una nota di qualche ora fa, ammoniva i cittadini di 10 regioni italiane a restare nelle proprie abitazioni non escludendo la possibilità che i frammenti potessero causare danni. Un tavolo tecnico della Protezione Civile istituito ad hoc ha monitorato tutta la notte la traiettoria. La buona notizia però è arrivata già alle ore 5 con la certezza che il modulo aveva ignorato il territorio italiano. La corsa del razzo infatti è terminata nelle acque dell’Oceano indiano senza causare danni. 

🚀🌍 Rientro incontrollato #razzocinese: aggiornamento tavolo tecnico di #ProtezioneCivile
✅ Esclusa la caduta di frammenti del detrito spaziale sul nostro territorio
✅ Concluse le attività del tavolo tecnico e del #ComitatoOperativo
[#9maggio h4:30] ➡️https://t.co/z50VBlnzom pic.twitter.com/7APTUKuhof

— Dipartimento Protezione Civile (@DPCgov) May 9, 2021

 
 

2021-05-10T10:13:36+02:00