Buongiorno sono la mamma di una ragazza di primo superiore che da circa un anno dice di sentirsi maschio. Pretende di essere chiamata al maschile ma io non riesco ad accettare questa cosa e proprio non ce la faccio a rivolgermi a lei come se fosse un uomo. Questo ci porta costantemente ad entrare in contrasto e non so più come gestire la nostra relazione, né come aiutarla. Vi chiedo aiuto e vi ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Dafne
Cara Dafne,
comprendiamo la preoccupazione da genitore ma allo stesso tempo prova a pensare quanto anche per tua figlia sia stato complesso portare dentro di sé caratteristiche diverse da quelle che esprime il suo corpo, probabilmente la sua presa di consapevolezza è stata frutto di un percorso di sofferenza e riteniamo positivo il fatto che te ne abbia parlato e abbia cercato di coinvolgerti.
La consapevolezza di avere un’identità di genere diversa da quella biologica non può prescindere dal coinvolgimento della famiglia, soprattutto in adolescenza.
Come genitori è naturale sentirsi spaventati o disorientati, ti suggeriamo di non cercare subito delle risposte che forse sarebbe prematuro avere, prenditi del tempo, è importante in questa fase avere uno spazio in cui elaborare la confusione e le emozioni. E’ consigliabile rivolgersi ad uno psicoterapeuta per avere il parere di un professionista e per conoscere come in qualità di genitore puoi supportare tua figlia. Potrebbe essere utile anche un’esperienza di condivisione e rispecchiamento con altri genitori che affrontano o hanno affrontato le stesse esperienze.
Torna a scriverci se vuoi dirci come sta procedendo,
Un caro saluto!