Roma – Il fumetto italiano sostiene la musica dal vivo e più concretamente mette la sua arte a sostegno di 10 live club italiani che per lo stop forzato del Covid-19 lottano per sopravvivere e costruire un nuovo cartellone. Un progetto dal calzante titolo “Wish You Were Here”, ideato da This is not a love song: un’autoproduzione editoriale, un magazine culturale indipendente ma anche uno shop online ‘analogico’.
“Il biglietto del concerto al quale hai sempre sognato di andare. Il manifesto della band o della voce che ti ha cambiato la vita, reinterpretato in modo unico da un artista. Il concreto sostegno al club dove hai trascorso ore ad ascoltare la tua musica preferita. Tutto questo è Wish You Were Here“.
32 tra i migliori fumettisti italiani hanno illustrato 32 biglietti di 32 concerti epocali, che al loro interno racchiudono 32 manifesti esclusivi. Ogni disegnatore si è calato nel contesto storico relativo al concerto scelto e ha approcciato il progetto grafico del manifesto come se glielo avesse commissionato la band stessa, pur mantenendo il proprio stile attuale e giocando col “senno di poi”.
Basta aprire i biglietti e dispiegarli per godere di questa meraviglia in formato poster.
Nel retro di ogni biglietto, poi, “I Was There”: la testimonianza di chi c’era veramente a quel concerto. Nel retro del manifesto invece c’è la scaletta del concerto.
Per averli basta partecipare al crowdfunding attivo fino al 30 giugno su Produzioni dal Basso.
Dai Pink Floyd a Beyoncé + JAY-Z. Ecco i manifesti di Wish You Were Here
Dagli sperimentalismi psichedelici dei Velvet Underground alla Factory di New York nel 1966 ai Ramones a Londra nel 1977 – l’anno punk per antonomasia – fino a Beyoncé + JAY-Z a Milano nel 2018, passando per il pipistrello di Ozzy Osbourne nel 1982, Bob Dylan nel 1963, Franco Battiato al Teatro Greco di Segesta nel 2004.
E ancora Pink Floyd a Venezia nel 1989, Queen a Wembley nel 1986, Nirvana al Bloom di Mezzago (MI) nel 1991, Cure a Parigi nel 1992.
Beatles e il loro ultimo concerto sul tetto a Londra nel 1969, il concerto dei CCCP Fedeli alla linea sospeso per rissa alla festa dell’Unità a Firenze nel 1986, Jimi Hendrix a Roma nel 1968, Clash a Bologna nel 1980, nello stesso anno Bob Marley a San Siro.
E poi ancora David Bowie, De André + PFM, Smiths, Jeff Buckley, Pearl Jam, Britney Spears, Daft Punk, R.E.M. + Radiohead, Bikini Kill, Black Flag, Nico, Fugazi, Bruce Springsteen, Boards Of Canada, Nina Simone e tanti altri.
I fumettisti per Wish You Were Here
Alessandro Baronciani, Nova, Enrico Pantani, Eliana Albertini, Marco Cazzato, Antonio Pronostico, Ludovica Fantetti, Paolo Bacilieri, Elisa Caroli, Serena Schinaia, Vit Moretta, Davide Bart Salvemini, Viola Niccolai, Grazia Sacchi, Hurricane Ivan, Giulia Pex, TommyGun, Stefano Zattera, Isabella Bersellini, Samuele Canestrari, Officina Infernale, Testi Manifesti e tanti altri hanno illustrato i live immortali di questi artisti straordinari.
IL RICAVATO DEL CROWDFUNDING
Wish You Were Here devolverà parte del ricavato della campagna crowdfunding a 10 live club: Hiroshima Mon Amour (Torino), Locomotiv Club (Bologna), Monk (Roma), The Cage (Livorno), Fanfulla (Roma), Vidia (Cesena), Demodé (Bari), Bronson/Hana-Bi (Ravenna), Trenta Formiche (Roma), Candelai (Palermo).
Una cifra simbolica che andrà comunque a sostenere realtà medio-piccole colpite dalle restrizioni governative anti-covid. Alcuni di questi club gireranno la cifra ricevuta direttamente a un loro dipendente: fonico, magazziniere, barista, etc. “Perché dietro a ogni azienda ci sono prima di tutto persone con la loro dignità”.
All’interno di ogni ordine che arriverà tramite donazioni superiori a 50 euro sarà allegato un free drink da consumarsi in uno di questi club. Se infatti da una parte c’è il biglietto-manifesto con la sua componente nostalgica, dall’altra c’è la controparte legata al futuro con la speranza di tornare tutti insieme a divertirci con un free drink nella tasca dei jeans.
Wish You Were Here dimostra ancora una volta l’amore che lega fumetto, illustrazione e grafica alla musica e alla sua energia sprigionata su un palco, legame che si fa ancora più forte in un momento così delicato e difficile per tutti i lavoratori dello spettacolo.