ROMA – La curiosità è finalmente colmata. È su tutte le piattaforme da oggi “RedBull 64 Bars – The Album”, il primo progetto discografico del format ormai cult per gli appassionati di rap. Quattordici i brani nella tracklist che intrecciano le voci di numerosi rapper della scena contemporanea con i beat dei producer più interessanti. Requisiti base: l’immediatezza e zero ritornelli. Sono le 64 barre di ogni testo a diventare protagoniste.
Rap credibility
L’operazione, negli anni, ha di certo conquistato tutti ma cosa aspettarsi da un intero disco? Quella che qualcuno chiamerebbe rap credibility innanzitutto: sicuramente le fondamenta del progetto.
I nomi nel progetto
A regalarla sono le strofe degli artisti in squadra. Ci sono Gemitaiz, Guè Pequeno, Marracash, Carl Brave, Geolier, Ernia, Rkomi, Blanco, Sina, Lazza, Beba, Pyrex e Izi. Nel team dei producer Greg Willen, Junior K, Luchè, Carl Brave, Drast, Gemitaiz, Dat Boi Dee, Dade, Pherro, Low Kidd, Marz, Shablo, Drillionaire, Crookers & Nic Sarno. Il risultato sono i 37 minuti registrati al Red Bull Studio di Milano.
Via i ritornelli…
Si sente la mancanza dei ritornelli in tutto ciò? Per niente. Non che non ci piacciano, un ritornello ben cantato è sempre la ciliegina sulla torta di un pezzo ma questa volta bastano le 64 barre a dare il senso di completezza che ci si aspetta da un brano.
È una sfida vinta, perciò, quella di Red Bull 64 Bars, nata con l’unico obiettivo di riportare il rap all’essenziale, quasi come se si stesse assistendo a una gara di freestyle. Noi aspettiamo già il seguito.