Roma – Si può essere felici anche senza abbracci? A darci una risposta è l’intrigante (ma anche toccante) romanzo di Anna Vivarelli. Un libro intitolato ‘La fisica degli abbracci” e uscito in questi giorni per la casa editrice uovonero.
Una storia dedicata alle intelligenze multiple, alle capacità di ognuno di noi di mettersi in relazione, alle diversità culturali e anagrafiche. “Essere un genio non è necessariamente una fortuna, specialmente se fai fatica a esprimere le tue emozioni e a rapportarti con gli altri”.
Il protagonista de’ La fisica degli abbracci è Will, un prodigio della fisica alle prese con una vita divisa tra disciplina e solitudine ma soprattutto con la ‘formula’ più complessa di sempre: “Scegliere chi essere da grande”. Sarà Dora, una simpatica cinquantenne rumena, ad aprire al giovane genietto mondi ed emozioni inaspettate.
«A nove anni sono entrato a Cambridge e a undici mi sono laureato. A dodici anni tenevo un corso al Trinity College sulla teoria dei campi e mi specializzavo in fisica delle particelle. A quattordici anni, sette mesi e sette giorni sono morto».
LA FISICA DEGLI ABBRACCI
Guglielmo Malvasi, detto Will, è dotato di un quoziente intellettivo più alto di quello di Einstein. Una genialità che gli spalanca le porte di Cambridge, ma non quelle della felicità. La sua è infatti una vita solitaria e senza affetti, vissuta lontano da genitori egoisti e infantili che si sono presto dimenticati di lui.
Grazie all’aiuto di un eccentrico Nobel per la fisica di nome Anantram Vikram, e alla misteriosa rete che ha messo in piedi per offrire agli studenti una nuova esistenza, Will escogiterà una sparizione in grande stile. E quando si ritroverà a fare i conti con la sua nuova vita, regolata da leggi per lui incomprensibili, si imbatterà in Dora, una simpatica cinquantenne rumena che lavora come badante e ama i cibi saporiti.
La donna non sa nulla di lui, ma non si fa troppe domande e lo accoglie nella sua umile casa con generosità. Prende il via così una bizzarra convivenza e una singolare e buffa amicizia tra un giovane dalla mente eccezionale e una signora matura dall’umorismo schietto, dotata di un’intelligenza emotiva straordinaria.
La fisica degli abbracci racconta un’amicizia fuori dal comune, testimonia la possibilità di riscatto per ognuno di noi e mette nero su bianco l’esistenza di diverse intelligenze, egualmente preziose e troppo spesso date per scontate. Un libro importante per scoprire la bellezza del volere e volersi bene.
«La storia di Will e Dora – racconta Anna Vivarelli – in fondo ci conferma che per entrare in sintonia con qualcuno, per essere suo amico, non lo devi cambiare o renderlo simile a te. Lo prendi così com’è. E se non ci dirà mai “ti voglio bene”, pazienza, va bene lo stesso! Si può essere felici anche senza abbracci».