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Summer School Dire, secondo giorno su giornalismo sportivo e eSports

Ospiti Claudio Lenzi, Giulio di Feo e Raffaele Cacciapuoti

summer school giornalismo sportivo

ROMA – Il secondo appuntamento della Summer School organizzata dall’agenzia Dire e diregiovani.it inizia con una riflessione sui cambiamenti portati dal ‘virtuale’ che, se da una parte ha modificato un mondo definito tradizionale come quello del giornalismo sportivo, dall’altra ha rafforzato quello dei cyber atleti – in gergo player – nel panorama degli eSports, ovvero le competizioni di videogiochi a livello professionistico nel settore dell’entertainment. Prospettive che vanno a delineare la scelta di una professione che, anche nel giornalismo sportivo, si è rivoluzionata con l’avvento dei social e dei nuovi canali di fruizione.

“Una professione che è stata stravolta con internet perché ha trasformato un mestiere che era a direzione unica: il giornalista produceva un contenuto e poi lo trasmetteva al lettore. Ora, invece, è tutto interattivo”. Così apre il discorso il primo ospite Claudio Lenzi, giornalista e social media editor della Gazzetta dello Sport. “Per questo oggi, una delle caratteristiche del giornalista digitale, non è soltanto quella di far parte di una redazione– continua Claudio Lenzi- ma è anche quella di sapersi muovere sul social per promuovere il proprio contenuto per renderlo interattivo e dialogare con le persone che sono interessate a quel determinato argomento”.

E nonostante i cambiamenti, la passione deve rimanere prerogativa assoluta dal momento che “il giornalista è uno che vede, capisce e racconta. Si inizia dal basso e poi, costruendosi un proprio bagaglio, si sente la necessità di trovare il tempo da potergli dedicare” sottolinea il giornalista e referente eSports della Gazzetta Giulio di Feo, chiarendo i dubbi su quando si può intraprendere questo determinato percorso. Ribadendo come ci troviamo di fronte a un iter in crescita soprattutto perché “quello italiano è un mercato particolare rispetto al resto del mondo. In Italia siamo molto più appassionati ai videogame sportivi laddove le scene competitive e d’informazione sono rivolte ad altri prodotti”.

E poi il canale per eccellenza degli eSports: Twitch. Associato al boom in rete nel mercato mondiale, ha conquistato il mondo accademico continuando a crescere in maniera esponenziale quando la fame degli sport rimaneva viva in un momento storico che non lo permetteva. Un format che non ha messo in discussione le potenzialità italiane nel mondo del gaming e che, ad oggi, si è resa una professione a tutti gli effetti. “Io notai di essere particolarmente bravo- dichiara Raffaele Cacciapuoti, in arte ErCaccia98, ProPlayer Fifa per l’AC Monza- e un giorno decisi di mettermi alla prova. La mia soddisfazione più grande l’ho ottenuta poco più di un mese fa arrivando secondo alla eChampions League, il torneo europeo più importante dell’anno, diventando vicecampione: è un grandissimo risultato”.

2021-07-06T16:17:43+02:00