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Dall’incontro di culture nascono i Matemusik: il loro debutto con “Come te”

Il gruppo, nato dallo spazio culturale MateMù, ha lanciato un crowfunding per produrre il primo disco

Nasce da un luogo di incontro tra diverse culture – MaTeMù, lo spazio giovani e scuola d’arti creato e gestito dal Cies Onlus in collaborazione con il municipio di Roma I, “Come te”. Un brano che unisce ma che ha anche un secondo obiettivo, quello di riuscire a reperire le risorse necessarie per produrre il disco di esordio della MaTeMusik band, questo il nome del gruppo che l’ha prodotto e che ha lanciato un crowfunding ad hoc (QUI il link per donare).

“Aiutateci a realizzare un sogno”, dice Claudio Bruno, il bassista della band. L’uscita del singolo “Come Te”, lancia anche una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso che ha come obiettivo quello di riuscire a realizzare il primo disco della MaTeMusik band & crew, che prenderà proprio il nome del singolo: “Come Te”.

Ad accompagnare e arricchire l’uscita del brano il videoclip realizzato da Andrea Segre che così racconta i giorni di riprese:

“Da MaTeMù le idee escono anche se non vuoi. Con le parole, con i corpi, con gli sguardi, con le vite. Ho semplicemente avuto l’onore di poterle ascoltare e farmi trascinare in una danza collettiva tra silenzio e follia, tra pensiero e libertà, tra solitudine e gruppo. Così è nato questo videoclip, questo nostro videoclip. Le scene sono state girate a Roma, tra il Circo Massimo, Colle Oppio, Torpignattara e il Parco degli Acquedotti”. 

“Come te” – il brano

Il tema principale di “Come te” è quello del rapporto che ognuno di noi ha con la propria parte irrazionale fatta di luci e ombre, che ci spaventa ma allo stesso tempo ci consola perché ci fa sentire vivi. Il testo del brano è costruito come un dialogo tra due persone, due ragazzi: uno dei due, di fronte all’imbarazzo dell’altro nel rivelare la sua parte più intima, lo rassicura dicendogli “succede anche a me”.

Dal punto di vista musicale, nell’armonia e nel tipo di andamento ritmico, il brano vuole essere un richiamo alla black music in generale. La sua natura è determinata dal fatto che nasce come finale del concerto/spettacolo “Bestiaccia” in cui aveva una funzione di “grande coro finale”, quasi un gospel un inno alla comunità, una sorta di festa in cui ci si ritrova tutti uniti, come esseri umani, nel bene e nel male, con le nostre Bestiacce dentro con cui fare i conti.

MaTeMù – Il progetto educativo

MaTeMù si trova nel quartiere Esquilino (Via Vittorio Amedeo II, 14 a due passi dalla fermata Metro A – Manzoni) ed è un punto di riferimento sul territorio e un creatore di comunità. Esiste dal 2010 con lo scopo di  combattere le disparità di accesso alla cultura e all’arte, che sono diritti di tutte/i, bisogni primari, non lussi. Offre 11 corsi artistici di alta qualità (musica, teatro, hip hop, arti grafiche), affiancati da una scuola di italiano, il supporto psicologico, l’orientamento alla formazione e al lavoro, spazi per allenarsi, provare, incontrarsi aperti a tutti i cittadini. Ogni giorno MaTeMù accoglie circa 50 ragazze/i, con più di seimila utenti attivi nell’arco dei dieci anni di vita dello spazio.

È completamente gratuito, organizza attività rivolte a adolescenti e giovani, ma è anche un luogo dove associazioni, singoli abitanti, cittadini attivi, o artisti, possono trovare un punto di riferimento per incontrarsi e lavorare con e per i giovani o per la città.

Da MaTeMù sono nati una compagnia teatrale e un gruppo musicale (la MateMusiK band & crew), che si sono esibiti in diversi locali e teatri romani e italiani, e che hanno al proprio attivo ormai otto anni di spettacoli e concerti. Ogni anno MaTeMù realizza diverse esibizioni in locali romani e almeno un concerto o uno spettacolo teatrale in un importante spazio della capitale.

2021-07-07T17:01:45+02:00