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RECENSIONE| Black Widow, il lato umano e fragile di Natasha Romanoff vi conquisterà

Il film diretto con Scarlett Johansson vi aspetta al cinema e dal 9 luglio su Disney+

Celebrazione della forze delle donne in sistema ancora troppo maschilista, rivelazioni, esempi di famiglia che vanno oltre il legame di sangue, un passato ‘scottante’, illusioni e un ‘faccia a faccia’ con la paura. Senza dimenticare azione, adrenalina, supereroi, villain da sconfiggere (come Taskmaster) e musiche scelte ad hoc, come ‘American Pie’. Il brano di Don McLean degli Anni 70 non è stato scelto a caso per Black Widow (al cinema e dal 9 luglio in streaming su Disney+ con Accesso Vip). Il primo film della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe, diretto da Cate Shortland e con protagonista Scarlett Johansson, rispecchia questa storia. Ancora oggi non esiste un’interpretazione ufficiale del brano. E nemmeno il cantante ha voluto diffonderne una ufficiale. La regista lo ha scelto per accompagnare una parte di questa storia che riguarda la difficile infanzia di Natasha Romanoff alias Vedova Nera. E vedendo il film è facilmente intuibile come si stia parlando di illusione e perdita di innocenza. Origini complesse che la Johansson ha saputo ben interpretare con la giusta intensità, umanità e poesia.  Sì, i film con  protagonisti  i supereroi  sanno essere  poetici!

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La pellicola – prodotta da Kevin Feige – è collocata tra ‘Captain America: Civil War’ e ‘Avengers: Infinity War’ e viaggia su più livelli narrativi. Uno ci mostra le origini. La vita della protagonista, durante l’infanzia, viene stravolta. Dalla Russia viene portata in Ohio. Qui si ritrova nel bel mezzo di un losco complotto del KGB che, per le sue doti, la vorrebbe una spietata agente segreto. Insieme a lei, un gruppo di ‘Vedove’ manipolate dallo spietato e maschilista Dreykov (interpretato da Ray Winstone). Il secondo, invece, mostra “Nat”, inseguita dall’esercito americano in quanto traditrice dei trattati di Sokovia. Durante la fuga incontra nuovamente la sua famiglia, che ha abbandonato (non volontariamente) in tenera età. Insieme a lei, per combattere le sue paure e la Stanza Rossa che tormenta Natasha – Yelena (interpretata da Florence Pugh, destinata a prendere l’eredità di Scarlett Johansson), Alexei/Red Guardian (interpretato da David Harbour. Menzione speciale per lui, è stato spettacolare) e Melina Vostokoff (interpretato Rachel Weisz).

Questo, forse, è il capitolo più umano di tutti. È spettacolare e intimo. Mette al centro l’essere umano, le sue debolezze, le sue paure capaci di costruire in noi muri indistruttibili nei confronti del mondo. Mette al centro una ragazzina cresciuta troppo in fretta e arrabbiata con chi l’ha resa un’assassina. E non solo. ‘Black Widow’ celebra la forza delle donne: quelle combattive, quelle che non si arrendono, quelle che ogni giorno cercano di scardinare un sistema ancora troppo maschilista, quelle che solidali, quelle con il ‘fuoco negli occhi’. E, infine, il cinecomic ci regala un ritratto di una famiglia, che va oltre il legame di sangue. Chi l’ha detto che i sentimenti profondi debbano necessariamente essere dettati dal sangue? 

BLACK WIDOW, IL TRAILER

2021-07-09T11:26:25+02:00