Riflettori accesi sulle passerelle di Cinecittà, dove ieri sera è andata in scena ‘Rome is My Runway’, la prima di tre sfilate collettive di Altaroma. A compiere i primi passi sul catwalk di rilievo internazionale, sono stati 12 brand del vivaio Altaroma, rigorosamente selezionati sul territorio nazionale, che hanno mostrato la loro idea di Made in Italy sostenibile.
“Ogni nostro progetto viene studiato per target e obiettivi differenziati – spiega Adriano Franchi, Direttore Generale di Altaroma – e consente ciascuno una maturazione graduale e completa. La crescita di ogni brand avviene contestualmente alla maturità competitiva acquisita grazie agli strumenti offerti da Altaroma che, passo dopo passo, prepara i designer ad affrontare contesti e scenari sempre più esigenti. Si comincia così – prosegue Franchi -, attraverso la partecipazione ai diversi progetti di Altaroma, tra cui Showcase, spesso si tratta della prima sfilata in assoluto in una Fashion Week, e poi siamo felici di ritrovarli nelle programmazioni nazionali e internazionali”.
A coniugare il bello e il ben fatto dell’alta sartorialità italiana, declinati in diversi percorsi professionali sono stati i designer Ellementi, Yekaterina Ivankova, Francesca Marchisio e Zerobarracento.
ELLEMENTI
Lisa Tigano è la designer del brand “EllemenTi”. L’intuizione che ha poi portato alla nascita del brand, deriva dal progetto di tesi di laurea dal titolo “Ruined Refuge” e realizzata con il supporto dello stilista Gabriele Colangelo. Il progetto si concentrava sul concetto secondo il quale la maggior parte delle persone, nel momento in cui si osserva, si accorge di particolari del proprio aspetto che non rispecchiano i canoni dettati dalla massa. EllemenTi cerca di soddisfare questa esigenza con le sue collezioni, capi che si basano su tre punti chiave: artigianalità, “made in Italy” e ricerca nel dettaglio. Soprattutto sono pezzi unici realizzati in modo da nascondere le parti del corpo che più si vogliono coprire e far emergere quelle che più si vogliono mostrare: “portando fuori quello che c’è dentro”. Una novità: la tintura naturale dei capi e una maggiore attenzione nei processi e nelle lavorazioni verso la sostenibilità e l’eticità della moda.
FRANCESCA MARCHISIO
Francesca Marchisio è una designer italiana titolare di un atelier a Reggio Emilia. Dal 2004 lavora come consulente per diverse aziende e nel 2018 ha lanciato l’omonimo brand con l’obiettivo di trasformare il funzionale in design e i modelli reversibili in oggetti senza tempo. Tutti i materiali sono realizzati in Italia, e le collezioni vengono distribuite in boutique di lusso e department store internazionali. Il marchio combina l’emozione della moda con il metodo del design industriale per creare capi autentici, che oggi si traducono anche in una ricerca sul tema della sostenibilità selezionando materie prime, fornitori locali e valorizzando i rifiuti con la capsule Waste Couture.
YEKATERINA YVANKOVA
Il brand Yekaterina Ivankova nasce nel 2017 da Yekaterina Ivankova, designer di origine in kazaka, che unisce nei suoi capi la sua passione per l’Asia centrale, la sua cultura e l’arte dei prodotti fatti a mano. Il riutilizzo dei capi vintage, modificati nella forma e nel carta modello, è alla base della filosofia del brand – “Reworked, Remode and Upcycling” -, così come la trasformazione dei prodotti di scarto, second-hand e vintage, in nuovi materiali o prodotti di migliore qualità- con un occhio sempre attento a preservare l’ambiente. Un mix di sartoria ed eleganza italiana e i richiami al vintage ma in chiave contemporanea, determinano l’unicità di ogni capo.
ZEROBARRACENTO
Camilla Carrara, classe 1991, è la fondatrice di Zerobarracento, un brand emergente di capospalla gender- neutral impegnato nella promozione della progettualità zero-waste. 0 e 100 sono gli statement della linea firmata dalla Carrara: 0% spreco, 0% genere e 0% eccesso, per un marchio che mira ad essere 100% sostenibile. Questo significa essere al 100% tracciabili, trasparenti, inclusivi. I cartamodelli sono sviluppati attraverso un processo che elimina gli scarti tessili in fase di progettazione, un approccio che contribuisce a ridurre l’uso delle materie prime. Il DNA del marchio è fatto di linee pulite, essenziali e 100% italiane. www.zerobarracento.com