hamburger menu

Youth4climate, Greta Thunberg: “Dite di ascoltarci ma non è vero”

Al via la cinque giorni dedicati all’ambiente e alle proposte da mettere in campo per fermare i cambiamenti climatici

28 Settembre 2021

“Le azioni dei nostri leader sono un tradimento delle promesse e delle speranze dei giovani”, infatti si continuano a concedere “licenze petrolifere, a svolgere esplorazioni petrolifere, vergognosamente congratulandosi tra loro quando non raggiungono nemmeno il minimo livello dei fondi promessi” per aiutare i paesi in difficoltà. “Se questa è la vostra azione climatica allora non la vogliamo”, perché “portate giovani a eventi come questo pretendendo di convincerci che ci state ascoltando e invece non lo fate”. Greta Thunberg, giovane svedese attivista per il clima, lo dice partecipando alla Youth4Climate in corso al al MiCo di Milano. “Guardate le statistiche, le emissioni aumentano, la scienza non mente”, dice Greta Thunberg, “stiamo accelerando nella direzione sbagliata”, infatti “solo il 2% dei fondi messi a disposizione dai governi per il recovery sono destinati alle energie pulite”, ma “la speranza non sono parole, speranza è agire, e noi, il popolo, vogliamo un futuro più sicuro, vogliamo azione per il clima e giustizia climatica, e la vogliamo adesso”.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Greta Thunberg (@gretathunberg)

Accanto a Greta Thunberg, sono oltre quattrocento i giovani provenienti da tutto il mondo arrivati a Milano per la Youth4climate, cinque giorni dedicati all’ambiente e alle proposte da mettere in campo per fermare i cambiamenti climatici. La carta negoziale dei giovani affronterà quattro tematiche:

  • ambizione climatica;
  • ripresa sostenibile;
  • coinvolgimento dei soggetti non statali;
  • una società più consapevole delle sfide climatiche.

 

Youth4climate, gli interventi

All’apertura dei lavori anche l’attivista per il clima ugandese Vanessa Nakate, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, il presidente designato della Cop26 Alok Sharma, il segretario esecutivo dell’UNFCCC Patricia Espinosa e il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Il ministro Cingolani: “Affrontare la crisi climatica e sociale insieme”

“Le emergenze climatiche e sociali vanno trattate insieme, e non esiste altra soluzione”, ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. “Un evento per tutti i giovani, il primo evento live organizzato nel corso della pandemia” che riunisce “400 giovani da 186 paesi, con il compito di sviluppare priorità e idee, di raccogliere le vostre raccomandazioni, e abbiamo bisogno del vostro coinvolgimento”. Infatti “non dobbiamo rinunciare al futuro del nostro pianeta”, sottolinea il ministro, “lo dico come scienziato e padre di tre bambini”.

Vanessa Nakate: “L’Africa soffre di più ma ha le emissioni più basse”

“Vengo da Kampala, in Uganda, uno dei paesi dove più velocemente si stanno avvertendo gli effetti dei mutamenti del clima, ed è ironico visto che l’Africa è una delle aree con le emissioni più basse”. Infatti “storicamente l’Africa è responsabile solo del 3% emissioni ma africani stanno già soffrendo i più duri impatti dei mutamenti climatici”, con “alluvioni e siccità” a causa delle quali “molti africani stanno perdendo le loro vite”. E “chi pagherà per questo?”. E ancora: “Perché i leader mondiali guardano quello che succede e continuano a non agire, perché succede nel sud del mondo? “, prosegue Nakate, infatti, nonostante le promesse “ci sono poche prove dei miliardi di dollari promessi per affrontare queste emergenze ma noi stiamo ancora aspettando”, e “mentre i leader parlano ci sono distruzioni”. Però “parlare non è più abbastanza per noi”, prosegue l’attivista ugandese, “non è possibile che ci sia adattamento a perdere le proprie tradizioni, la propria storia, adattamento al morire di fame”, e allora, in tutto ciò, “perché è così facile per i leader aprire nuove miniere di carbone ma cosi difficile capire che perdita e devastazione sono con noi già ora?”, e “perché minimizzano gli impatti futuri e non agiscono per danni e devastazioni che sono già con noi ora?”. Degli aiuti ai paesi più poveri e più duramente colpito dall’emergenza climatica “se ne è sussurato nelle precedenti COP, ma ora è momento di mettere al centro delle negoziazioni” questo tema, l’aiuto per chi subisce “danni che non sarà possibile evitare”. Insomma, “è ora di prendere coscienza che servono più fondi di quelli promessi per l’adattamento” e che devono arrivare “come finanziamenti a fondo perduto e non prestiti che vanno a pesare sul debito esistente”, sottolinea Nakate.

Patricia Espinosa (ONU): “Andiamo nella direzione sbagliata, le emissioni aumentano”

“La COP 26 deve essere un successo”, per via “degli eventi meteo estremi dello scorso anno, perché abbiamo accumulato piu di 200 anni di aumenti di gas climalteranti in atmosfera, per via della realtà”. Infatti, “la scienza è molto chiara, abbiamo il rapporto IPCc (Intergovernmental Panel on Climate Change) che lo conferma e anche il nostro rapporto UNFCC sugli NDC (Nationally determined contributions, gli impegni nazionali di riduzione delle emissioni, ndr) da poco pubblicato mostra che i numeri stanno andando nella direzione sbagliata”. Patricia Espinosa, segretario esecutivo United Nations Framework Convention on Climate Change, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, lo dice partecipando alla Youth4Climate in corso al al MiCo di Milano. “Invece della necessaria riduzione andiamo verso un considerevole incremento di quasi il 16% delle emissioni entro il 2030 e non possiamo non capire cosa significa”, avverte Espinosa, “se continuerà cosi gli eventi meteo saranno sempre più estremi e frequenti, perderemo vite e beni, ci saranno spostamenti di popolazioni e sconvolgimenti”. Quindi, dice il segretario esecutivo UNFCC ai 400 giovani riuniti a Milano, “potete lavorare insieme a incoraggiare i paesi sviluppati ad affrontare questa emergenza”, perché “l’azione per il clima non è bilaterale ma globale”, quindi “abbiamo bisogno delle vostre idee su come spingere ambizione” e “le vostre idee contano davvero, saranno importanti per spingere la COP26 a soluzioni migliori”.

Youth4climate, il 30 settembre l’incontro con i capi di Stato e i ministri

Il 30 settembre, i giovani incontreranno i capi di Stato e i ministri. Saranno presenti il presidente del Consiglio Mario Draghi e, in modalità virtuale, Boris Johnson, il ministro Cingolani e il presidente Sharma.

2021-09-28T14:51:59+02:00