hamburger menu

Rischi d’insorgenza del tumore al seno

Il tumore al seno è una neoplasia maligna che scaturisce dalla proliferazione incontrollata di una cellula dei tessuti costituenti la mammella. Nell’immaginario comune, questa neoplasia interessa solo le donne; tuttavia, occorre precisare che, seppur raramente, può colpire anche gli uomini.Esistono forme di tumore al seno non invasive e forme invasive; come suggerisce il nome, tra […]

Il tumore al seno è una neoplasia maligna che scaturisce dalla proliferazione incontrollata di una cellula dei tessuti costituenti la mammella. Nell’immaginario comune, questa neoplasia interessa solo le donne; tuttavia, occorre precisare che, seppur raramente, può colpire anche gli uomini.
Esistono forme di tumore al seno non invasive e forme invasive; come suggerisce il nome, tra le due, le più pericolose sono le forme invasive, in quanto possono infiltrare i tessuti circostanti e diffondere metastasi in altri organi del corpo. Il tumore al seno è una condizione curabile con successo, a patto però che la diagnosi sia precoce e il trattamento tempestivo.

Analogamente alle altre neoplasie maligne, anche il tumore al seno è la conseguenza di un lento accumulo di mutazioni genetiche da parte del DNA di una delle cellule che costituiscono l’organo interessato (la mammella, nel caso in questione). Tra i geni che, se mutati, aumentano il rischio di cancro mammario, figurano il BRCA1 e il BRCA2. Questi geni sono localizzati rispettivamente sui cromosomi 17 e 13 del nostro patrimonio ereditario e vengono definiti oncosoppressori perché sono in grado di individuare la presenza di rotture o errori della doppia elica del DNA e attivare meccanismi di riparazione nella cellula, consentendole di continuare a replicarsi in maniera regolare. In presenza di una mutazione però, questi geni possono perdere la loro capacità di controllare la regolare crescita cellulare e dunque, chi ne è portatore presenta un rischio più alto del 50-8,5% rispetto alla popolazione generale di sviluppare un tumore alla mammella, soprattutto in età più avanzata.

La mutazione di BRCA1 o BRCA2, tuttavia, non incide sul rischio di mortalità
per il cancro mammario, il quale è lo stesso delle donne che si ammalano in assenza di una predisposizione genetica. Tali mutazioni sono però responsabili del fenomeno di proliferazione incontrollata che caratterizza la formazione e l’accrescimento dei tumori maligni. La predisposizione genetica per il tumore al seno correlata ai geni BRCA1 e BRCA2 rappresenta un fattore di rischio molto particolare. Infatti, se è vero che la presenza di mutazioni a carico dei suddetti geni non dipende dalla volontà di chi ne è portatore, è altrettanto vero che esiste la possibilità di ridurre il rischio connesso a tali alterazioni genetiche ricorrendo a una strategia alquanto invasiva, ma efficace, come la mastectomia preventiva che consiste nell’asportazione chirurgica parziale o totale della mammella a scopo preventivo. 

A dispetto delle numerose ricerche in merito, i medici non hanno ancora individuato le precise cause delle mutazioni genetiche che inducono il tumore al seno; tuttavia, hanno notato una correlazione tra questa neoplasia e fattori quali: sesso, età, popolazione, storia familiare, storia clinica, storia riproduttiva e stile di vita. Tra i principali fattori di rischio associati all’insorgenza di questo tipo di patologia si annoverano pertanto, oltre alla familiarità e all’ereditarietà, fattori come sedentarietà, sovrappeso e obesità, abuso di alcol, fumo, età avanzata ed incremento del livello di estrogeni (attraverso terapie ormonali durante la menopausa o pillole contraccettive). 

 

Lo sapevi che:

  • Per la prevenzione del cancro, l’American Cancer Society raccomanda alle persone adulte di praticare, settimanalmente, dai 150 ai 300 minuti di attività fisica moderata o dai 75 ai 150 minuti di attività fisica intensa oppure ancora combinare le due strategie, spalmando il suddetto minutaggio nell’arco di più giorni a settimana.
  • Le pillole anticoncezionali aumentano di poco il rischio di tumore al seno mentre sono protettive nei confronti del tumore dell’ovaio e dell’endometrio.
  • Angelina Jolie ha scelto di sottoporsi a una mastectomia preventiva per ridurre il rischio di contrarre il cancro al seno. L’attrice è infatti portatrice di una mutazione genetica al livello del gene BRCA1 che aumenta drasticamente la probabilità di poter contrarre tumore al seno o alle ovaie.

  

Dubbi e domande:

Mariangela, 16 anni
Tutti i ceppi della mia famiglia hanno avuto un tumore al seno…
Anonima,
C’è correlazione tra uso della pillola e cancro al seno?…


In questa puntata di “Sex end the city” Samantha è stata scelta per parlare ad un incontro di beneficenza per la ricerca sul cancro al seno…

 

 

 

 

 

2021-10-28T13:17:44+02:00