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Timothée Chalamet in The French Dispatch, film francese dal ‘cuore’ italiano

Wes Anderson ha presentato alla stampa italiana il suo nuovo lavoro

Un film francese ma dal ‘cuore’ italiano, parola di Wes Anderson.Per ‘The French Dispatch’ mi sono ispirato a ‘L’oro di Napoli di Vittorio De Sica. Quando vidi quel film decisi che volevo farne uno simile, ovvero che raccogliesse storie diverse, questa forma di antologia la ritroviamo nei film di Fellini, Visconti, Pasolini e molti altri. Una tecnica molto italiana”, ha detto il regista, in occasione della presentazione in Italia del suo nuovo lavoro (in concorso all’ultima edizione del Festival di Cannes), dall’11 novembre al cinema con The Walt Disney Company Italia. Ma in questo lavoro è presente anche un’altra leggenda ‘made in Italy’: Ennio Morricone. Il regista ha inserito ‘L’ultima volta’, tratta da ‘I malamondo’, nella colonna sonora della pellicola.

THE FRENCH DISPATCH, LA STORIA

A muovere le fila della storia è Bill Murray, direttore del ‘French Dispatch’, un supplemento fittizio di un quotidiano del Kansas redatto da una cittadina francese, Ennui-sur-Blase’, da un gruppo di giornalisti interpretati da, solo per citarne alcuni, Frances McDormand, Tilda Swinton e Owen Wilson. Alla morte del direttore viene pubblicato un numero speciale con i migliori articoli di alcune grandi firme. Sono tre le storie che ‘animano’ questa particolare edizione, non si tratta di cronaca ma di servizi giornalistici d’autore. La prima racconta di un mecenate che vuole a tutti i costi acquistare un dipinto di un artista (Benicio del Toro), in carcere per omicidio. La seconda è sulle rivolte studentesche del maggio del 1968 (tra gli studenti spicca Timothée Chalamet). La terza, invece, è sul rapimento del figlio di un commissario di polizia risolto grazie all’aiuto del suo chef personale. In tutti e tre i servizi, il reporter interviene con la sua voce fuori campo, come se stesse leggendo l’articolo al pubblico e, in alcuni casi, diventa ‘attore’ della storia stessa.

THE FRENCH DISPATCH, WES ANDERSON: “LEGGO IL NEW YORKER DA RAGAZZINO”

L’ispirazione nasce dal New Yorker, che leggevo già da ragazzino. E poi – ha raccontato Anderson – ho iniziato a interessarmi a tutta la realtà che stava dietro la rivista. Ho iniziato a studiare chi ci fosse in redazione, come veniva fatta la pubblicazione e che tipo di persone animavano la redazione. E così mi sono appassionato alla storia di questo giornale e ai giornalisti. In particolar modo – ha continuato – mi hanno attirato questi racconti brevi e di fantasia che tradizionalmente erano pubblicati all’inizio della rivista. Successivamente il New Yorker ha puntato sul giornalismo. Questo film tratta di storie immaginarie e tratta del giornalismo ma non è giornalismo”.

Il regista sulla carta stampata ha aggiunto: “Sono molto legato a questa tradizione. Ogni giorno compro e leggo un quotidiano. Questo film si concentra su un tipo di giornalismo che sta scomparendo. ‘The French Dispatch’ non è una lettera d’amore al giornalismo, questo non l’ho mai detto. Quando faccio film non faccio un omaggio a qualcuno o a qualcosa. Ma si tratta di rubare qua e là per cercare di fare al meglio il mio film. Ma i ‘furti’ – ha continuato – sono evidenti perché io dichiaro apertamente la fonte della mia ispirazione. Alla fine di questa pellicola, infatti, sono elencati i nomi di tutti gli scrittori che ho letto da ragazzo sul New Yorker, un po’ come se fosse una nota a piè di pagina”.

THE FRENCH DISPATCH, FORSE IL FILM PIÙ ‘WESANDERSONIANO’ DI SEMPRE

Forse questo è il più ‘wesandersoniano’ della cinematografia del regista. A volte si ha la sensazione di non aver compreso appieno una determinata scena e a volte che i tre racconti mostrati nella pellicola abbiano poco ritmo ma ‘The French Dispatch’ resta un lavoro irresistibile, come tutti i film di Wes del resto. È puro godimento per gli occhi. È delizioso, come uno di quei dolci francesi esposti in modo perfetto in vetrina. Qui c’è poesia, arte, assurdità, gusto, fantasia, eleganza, carisma, inquadrature perfette, bianco e nero, scene a fumetti, anticonformismo e un cast formidabile. Una storia che riesce a mettere in moto l’immaginazione partendo dall’impatto visivo per poi ‘rapire’ la mente. Un racconto del passato con uno sguardo all’oggi: “La mia storia cerca di evidenziare il ruolo di un direttore di una testata che è impegnato ad assicurarsi che la pubblicazione rappresenti in maniera giusta la realtà”, ha detto Anderson, che ha concluso: “Oggi quando vengono pubblicate delle notizie o delle storie le informazioni vengono diffuse senza una forma di mediazione. E questo spesso porta alla diffusione delle notizie che non hanno un fondamento nella realtà (fake news, ndr) portando alla disinformazione”.

Del numerosissimo cast stellare fanno parte anche: Adrien Brody, Lea Seydoux, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Mathieu Amalric, Stephen Park, Liev Schreiber, Elisabeth Moss, Edward Norton, Willem Dafoe, Lois Smith, Saoirse Ronan, Christoph Waltz, Cecile de France, Guillaume Gallienne, Jason Schwartzman, Tony Revolori, Rupert Friend, Henry Winkler, Bob Balaban e Hippolyte Girardot.

IN ARRIVO UN NUOVO FILM DI WES ANDERSON

Tra i prossimi progetti “Due settimane fa ho terminato le riprese del mio nuovo film, ‘Asteroid City’, l’ho girato in Spagna, ma è ambientato negli Stati Uniti. Solitamente trovo le idee per un prossimo progetto mentre sto girando l’ultima pellicola”, ha svelato Wes Anderson.

THE FRENCH DISPATCH, IL TRAILER

WES ANDERSON PRESENTA THE FRENCH DISPATCH IN FONDAZIONE PRADA

 

#TheFrenchDispatch

2021-11-22T21:59:02+01:00