Valerio Mazzei si butta a capofitto nella musica e annuncia l’arrivo del suo primo album. Uscirà il 3 dicembre “Mi odi ma”. Il progetto, fuori per Columbia Records Italy/Sony Music Italy, è già disponibile in pre-save e pre-add e in formato CD in pre-order.
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Non è l’ennesimo singolo da tiktoker per entrare in tendenza sui social network. “Mi odi ma” è un album musicale composto di 10 tracce pop che mirano ad un unico bersaglio: raccontare i sentimenti, attraverso storie personali ma universali, che fanno da specchio alla Generazione Z, che Valerio rappresenta. È un diario intimo fatto di ricordi, sogni, emozioni di un giovane che diventa uomo.
La tracklist
“Casino” apre la tracklist, mostrando da subito lo spirito dell’intero album: far esplodere le passioni più intense che scalpitano dentro l’animo, dando spazio e ritmo incalzante al tema principale, l’amore, fil rouge che unisce ogni successiva traccia dell’album.
- Casino
- Poi ti spiego feat. Alfa
- Non so
- Noi
- 12 luglio
- Lungotevere
- I don’t ever know you
- Un posto per te feat. Svegliaginevra
- Per davvero
- Sigaretta (post caffè)
Oltre alle canzoni già pubblicate in digitale (l’ultimo singolo è “Noi”, preceduto da “Sigaretta post-caffè”, “Per davvero”, “Lungotevere” e il brano “12 luglio” dedicato alla madre), si aggiungono 5 inediti, di cui 2 in collaborazione con voci molto apprezzate dell’attuale indie-pop italiano: “Poi ti spiego” feat. Alfa e “Un posto per te” feat. Svegliaginevra. C’è anche un brano in inglese, “I don’t ever know you”, occasione preziosa per Valerio di raccontarsi nella sua lingua madre alternativa.
“Non sono solo il tiktoker che pubblica una canzone”
“La musica- dice Valerio- ha sempre avuto un ruolo importante nella mia vita. Mi ha seguito in qualsiasi momento e mi ha fatto arrabbiare, commuovere, ballare e cantare a squarciagola. Però a un certo punto ho sentito l’esigenza di entrarci dentro per raccontarmi meglio, in modo differente rispetto a come facevo con i social: volevo scavare in profondità dentro di me e condividerlo. Quindi, sono passato dal cantare le canzoni che uscivano dalle mie cuffiette, a dare voce con un microfono tra le mani a quelle scritte da me. Mi sono impegnato, andando costantemente in studio per scrivere e seguire le produzioni. Ho preso lezioni di canto e ho imparato a comunicare diversamente. Sin dall’inizio ero consapevole che questo percorso non sarebbe stato facile. Dall’uscita della prima canzone ero certo che non sarei stato giudicato per la mia musica, ma solo come il ‘tiktoker che pubblica una canzone’. Mi odi ma– aggiunge- è la risposta alla mia paura di non riconoscermi come cantautore, sia da parte mia sia da parte degli altri. È il mio modo per correre il rischio e mettermi in gioco fieramente, per riconoscere me stesso come cantante. Spero che la musica possa parlare da sola e rompere le barriere dei pregiudizi”.