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Giornata mondiale contro l’AIDS: 5 star che hanno contratto l’HIV

Dagli Anni 80 ad oggi sono morte oltre 35 milioni di persone di AIDS

freddie mercury

Il 1° dicembre è la Giornata Mondiale contro l’AIDS, iniziativa nata nel 1988 per accrescere la consapevolezza sulla malattia.
Un’occasione per stare vicino a chi combatte la sua lotta contro l’HIV, ricordando anche chi non ce l’ha fatta.
Oggi le persone sieropositive convivono con la malattia mantenendo una buona qualità di vita grazie allo sviluppo di nuove cure. Ma l’informazione e la profilassi sono gli strumenti fondamentali per combattere l’AIDS.

Ecco alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, della musica e dello sport che hanno lottato o stanno lottando contro l’HIV.

CHARLIE SHEEN

Ha sconvolto il mondo di Hollywood la confessione di Charlie Sheen, che nel 2015 dichiarò in diretta ai microfoni dello show americano ‘Today’ di essere sieropositivo.
L’attore ha raccontato di aver ricevuto la diagnosi il 3 maggio del 2011, decidendo di rendere pubblica la sua condizione 4 anni dopo perché ricattato.
Sheen (celebre per film come Platoon, The replicant, Hot Shots, Wall Street) è sempre stato al centro dei gossip per i suoi comportamenti sessuali estremi come, per sua stessa ammissione, la frequentazione assidua di porno star e prostitute.

FREDDIE MERCURY

Il frontman dei Queen scoprì di avere l’HIV nel 1987.
Nascose la sua malattia anche ai membri della band fino al 1989, quando gli fu anche diagnosticato l’AIDS.
Solo il 23 novembre del 1991, il manager dei Queen, Jim Beach, consegnò alla stampa un comunicato ufficiale, dove il cantante spiegava la sua condizione.
…Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano.”
Il 24 novembre del 1991, a meno di 24 ore dalla rivelazione, Freddie Mercury morì a causa di una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS.

MAGIC JOHNSON

Il campione dei Lakers, uno dei più grandi giocatori del basket del mondo, annunciò per la prima volta il ritiro dall’attività agonistica il 7 novembre del 1991, dichiarando anche di essere sieropositivo.
Aveva saputo di aver contratto l’HIV poche settimane prima.
Magic Johnson creò la Magic Johnson Foundation, una fondazione benefica nata con il fine di raccogliere finanziamenti da destinare a programmi per la lotta contro la diffusione dell’AIDS.
Nel 1992 entrò a far parte della Commissione Nazionale sull’AIDS, su invito dall’allora presidente degli Stati Uniti d’America George H. W. Bush e cercò di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo HIV e AIDS, sindrome all’epoca ancora poco conosciuta e considerata pericolosa quasi esclusivamente per gli omosessuali e i tossicodipendenti.

KEITH HARING

Il celebre artista statunitense, creatore dei famosissimi murales, contrasse la malattia a metà degli Anni 80.
Consapevole della gravità dell’AIDS, ancor prima di contrarre il virus Haring tentò di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della malattia imprimendolo nelle sue opere, come il celebre dipinto “AIDS” del 1985.
Il più grande murale mai realizzato in Europa, l’opera “Tuttomondo”, è anche l’ultima opera pubblica che riuscì a realizzare.
Un inno alla vita, che ricopre con i suoi 10 metri di altezza per 18 metri di larghezza  la parete esterna del convento di Sant’Antonio di Pisa.
Haring morì nel 1990 a soli 31 anni per complicazioni dovute all’Aids.

CONCHITA WURST

Conchita Wurst è stata costretta a confessare una parte intima e delicata della sua vita. La drag queen austriaca, vincitrice dell’Eurovision nel 2014, ha raccontato su Instagram nell’aprile 2018 di essere stata ricattata da un suo ex e di aver deciso di non dargli il potere di influenzare la sua vita.
Così ha annunciato di essere sieropositiva, in cura da quando gli è stato diagnosticato l’HIV. Fortunatamente i suoi valori sono sotto il limite della rilevabilità.

2021-12-01T10:00:55+01:00