Epico, nostalgico, spettacolare, emozionante, adrenalinico. Il vero superpotere qui è il sentimento, il coraggio di dare una seconda possibilità e il darsi incondizionatamente agli altri senza sconti, senza se e senza ma. Mi permetto di parlare in prima persona solo per dirvi che non mi emozionavo così tanto da Avengers: Endgame. Sto parlando di Spider-Man: No Way Home, il terzo capitolo delle avventure dell’amichevole Spider-Man di quartiere interpretato da Tom Holland, da oggi al cinema (prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia).
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Diretto da Jon Watts, al timone anche dei due capitoli precedenti, il cinecomic è l’evento cinematografico del 2021. Da grande poteri derivano grandi responsabilità, dice Zio Ben a suo nipote Peter Parker nel primo film della saga sull’Uomo Ragno di Sam Raimi, e questo nuovo film ha fatto proprio questo motto: il suo potere è quello di togliere, solo per una giusta causa, le ragnatele dal grande cinema. Quello ci tiene incollati alla poltrona, che ti accelera il battito cardiaco, che ti fa ridere, che ti fa piangere e che ti fa tornare a casa con la testa piena di pensieri e il petto gonfio di emozioni. No Way Home ha compiuto questa missione alla grande, anzi, alla grandissima! È il caso di gridare: ‘AMAZING (NEW) SPIDER-MAN’, per citare uno dei precedenti film dedicati a Spidey.
Questo è di certo un film attesissimo e questo si è capito dal ‘boom’ delle prevendite dei biglietti in tutto il mondo e dai tantissimi rumors che circolano da mesi sul cast di No Way Home, come il ritorno di Tobey Maguire (l’Uomo Ragno di Sam Raimi), di Andrew Garfield (l’Uomo Ragno di Marc Webb) e di molti villan iconici, come Goblin di Willem Dafoe o Doctor Octopus di Alfred Molina. Ma anche dell’entrata nel MCU di Daredevil (Charlie Cox). Ma qui non si fanno spoiler, perché rovinarvi la visione di uno dei film più belli dell’Universo Cinematografico Marvel? Quindi, mettetevi comod* e buona lettura.
SPIDER-MAN: NO WAY HOME, IL TRAILER
La pellicola si apre esattamente da dove ci aveva lasciati il precedente Spider-Man: Far From Home quando, alla fine del film, Mysterio (Jake Gyllenhaal) ha rivelato l’identità di Spidey. Ora tutti sanno che dietro la maschera c’è Peter Parker, incriminato di aver ucciso il suo nemico considerato da tutti un eroe. Peter è diventato il ragazzo più famoso e il più ricercato del mondo: la sua privacy, ormai, non esiste più. Addio normalità. A pagarne le conseguenze anche sua zia May (Marisa Tomei), la sua fidanzata – fuori e dentro il set – MJ (Zendaya) e il suo miglior amico Ned (Jacob Batalon). Peter, MJ e Ned sono stati rifiutati da qualsiasi college. Ma nonostante ciò non si danno per vinti. Mai!
Parker, però, si sente terribilmente in colpa per i suoi amici. Così decide di rivolgersi a Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) per chiedergli di cancellare la memoria a tutto il mondo, per far sì che la vera identità dell’Arrampicamuri ritorni ad essere sconosciuta. Strange accetta, ma quando si appresta a lanciare l’incantesimo Peter chiede con insistenza allo stregone di escludere MJ, Ned, zia May e il fedele braccio destro di Tony Stark, Happy (Jon Favreau). Ma qualcosa va storto.
L’interferenza del protagonista durante il rito ha aperto il Multiverso. E così tutti i personaggi del passato, provenienti da altri Universi, che conoscono l’identità dell’amichevole supereroe si manifestano nell’Universo principale. Come si vede anche dal trailer, assistiamo al ritorno di Dottor Octopus (Alfred Molina), Green Goblin (Willem Dafoe), Electro (Jamie Foxx), Sandman (Thomas Haden Church) e Lizard (Rhys Ifans). Spider-Man viene incaricato da Strange di catturarli, così da poter ritentare l’incantesimo, dopo aver rispedito tutti nei propri Universi.
Due ore e ventotto minuti di puro godimento. Alla fine del film esclamerete ‘ma è già finito?’ Qui tutto ha un equilibrio perfetto: il ritmo è incalzante quando deve e si lascia assaporare piano piano nei momenti giusti. L’azione, le scene epiche e quelle nostalgiche, le emozioni e i dialoghi sono dosati perfettamente, come gli ingredienti di un dolce (o sono precisi o è immangiabile). Senza dimenticare la maturità artistica di Tom Holland. Qui, più che mai, si percepisce la sua consapevolezza nei confronti della grande responsabilità che ha nell’indossare non solo il costume di Spider-Man ma anche i suoi grandi valori, la sua etica e questo suo essere un ragazzo di quartiere che continua ad ispirare tanti e tante fan. Nei momenti di forte impatto emotivo è come se Holland e l’Uomo Ragno siano la stessa persona: se soffre uno, allora soffre pure l’altro.
Una menzione speciale va alla comicità che vibra potentemente nei dialoghi, ormai tratto distintivo dei cinecomic Marvel. In particolar modo Ned, il migliore amico di Spidey, ma anche MJ fanno ridere di gusto provocando quella incontrollabile risata che solo una battuta brillante, anche nella sua semplicità, è capace di fare.
Insomma, Marvel/Disney Sony stanno creando qualcosa di unico, di incredibile. Universi che si incontrano ed ‘esplodono’ dando vita a scene memorabili che non possono non entrare nella storia del cinema. Sì, i film con i supereroi e le supereroine sono cinema!
SPIDER-MAN: NO WAY HOME, LE SCENE POST-CREDIT (SPOILER ALERT)
Come ogni in film di supereroi e supereroine che si rispetti ci sono delle scene post-credit. La prima riguarda Tom Hardy nei panni di Venom, che sarà il prossimo villain che darà del filo ta torcere a Spider-Man. Ad interpretare la nemesi dell’Uomo Ragno non sarà Hardy. Questo ce lo dimostra la sua sua sparizione per tornare nel suo Universo. Ma un piccolo residuo di simbionte è rimasto sulle ‘frequenze’ di Tom Holland.
La seconda, invece, riguarda Doctor Strange nel Multiverso della Follia (Doctor Strange in the Multiverse of Madness), il sequel del film dedicato al potente stregone diretto da Sam Raimi. Immagini che mostrano non solo il protagonista alle prese con la comprensione del Multiverso ma anche il ritorno di Elizabeth Olsen nei panni di Wanda Maximoff.