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Giulia Maenza: “L’amore è il nostro ‘filo invisibile'” – VIDEO

Abbiamo incontrato l'attrice e modella in occasione dell'arrivo del film su Netflix: "Spero che un giorno non si debba più specificare 'questo è un film Lgbtq+'"

Classe 1999, nata a Camporotondo (un piccolo paesino in provincia di Palermo), modella e attrice. A primo impatto quello che colpisce di Giulia Maenza è questa sua disarmante bellezza acqua e sapone e il suo fascino, come quello  delle principesse: timida e sicura al tempo stesso. Non importa se ha calcato le migliori passerelle (di Dolce&Gabbana e Versace, per fare un esempio) accanto a delle icone come Naomi Campbell, Adriana Lima, Stella Maxwell e le sorelle Hadid, Bella e Gigi) Giulia non scorda mai la sua terra e almeno una volta al mese torna a casa dalla famiglia “per un booster di affetto“, come ci ha raccontato durante l’intervista. 

Nasce modella e si trasforma in attrice durante il lockdown. Come? Con un telefono e la videocamera accesa. Uno dei suoi selftape (per intenderci ‘i provini ai tempi del Covid’ girati con lo smartphone) è arrivato al team Netflix e al regista Marco Simon Puccioni. Giulia ha ottenuto la parte. L’attrice, infatti, è stata scritturata per il ruolo di Anna ne Il filo invisibile, che ha debuttato per tre giorni al cinema e oggi (4 marzo) arriva in piattaforma. La storia segue due papà, Simone (Francesco Scianna) e Paolo (Filippo Timi), e un figlio di 16 anni, Leone (Francesco Gheghi), nato in California grazie a Tilly, una donna americana che ha aiutato i suoi genitori a farlo venire al mondo. Il regista e sceneggiatore Puccioni (‘Riparo’ e ‘Come il vento’) porta sullo schermo un film ispirato al suo vissuto familiare, prodotto da Viola Prestieri e Valeria Golino, con la loro casa di produzione HT Film. I tre personaggi ci accompagnano in questo racconto di formazione di un adolescente che, mentre schiva pregiudizi ed equivoci intorno alla sua sessualità, sta per vivere la sua prima storia d’amore con Anna, la solidità della sua famiglia sembra andare in crisi. Vivere questa complessa situazione familiare spingerà Leone a riflettere sulla vera natura del ‘filo invisibile’ che lo lega ai suoi papà e a tutti coloro che hanno voluto la sua nascita. 

Guarda qui l’intervista a Filippo Timi, Francesco Scianna e Francesco Gheghi

La cosa che mi piace di questo film è il racconto attraverso gli occhi di un adolescente, quindi arriva più facilmente ai giovani di oggi, soprattutto a quei ragazzi e a quelle ragazze che non sono supportati da famiglie che gli mostrano che il mondo sia bello nella sua varietà. Sicuramente rispetto agli adulti abbiamo accesso più facilmente alle informazioni, ci si documenta di più. Credo che il cinema sia la fonte più bella per mandare messaggi“, ci ha raccontato Giulia. “Non tutti i giovani sono evoluti, dipende anche dalla famiglia in cui nasci e dall’indole. Ma sono fiduciosa. Il filo invisibile – ha concluso l’attrice – è un film urgente e necessario. Spero che un giorno non si debba più specificare ‘questo è un film Lgbtq+’“.

L’INTERVISTA A GIULIA MAENZA

IL TRAILER

 

2022-03-04T10:55:34+01:00