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Studenti del liceo Boggio Lera di Catania contro pirateria e contraffazione

Al via progetto ‘We all Say NO’ firmato Adiconsum e Agenzia Dire

boggio lera catania

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Proteggere la proprietà intellettuale, distinguere i prodotti originali da quelli fake, scaricare musica, film, videogiochi, software, partite di calcio, nel rispetto del copyright, sono stati alcuni tra gli argomenti trattati durante l’incontro ‘We all say NO’, di questa mattina, al liceo ‘Boggio Lera’ di Catania. Patrocinato dal ministero dell’Istruzione, finanziato da EUIPO (Ufficio dell’UE della proprietà intellettuale), e supportato da CREDA, Univerona, Università Europea e Fapav, il progetto è realizzato da Adiconsum in collaborazione con l’agenzia di stampa Dire.

A fare da apripista ad una serie di incontri che coinvolgeranno diverse scuole del territorio nazionale, gli studenti e le studentesse di III DL, indirizzo linguistico, del liceo catanese, che dalla loro aula si sono collegati in modalità mista, in presenza e on-line, con gli esperti dell’associazione dei consumatori e Dire. Video educativi e approfondimenti hanno avuto lo scopo di sensibilizzare i giovani partecipanti alla conoscenza dei diritti e doveri degli utenti del web e dei consumatori, contro la pirateria e la contraffazione, in un approccio di peer-education per lasciare, inoltre, alla creatività dei ragazzi la realizzazione di un messaggio rivolto ai loro coetanei.

Adiconsum ha posto l’attenzione sulla qualità dei prodotti e sull’impatto negativo che un falso ha sulla salute dei consumatori e sui diritti dei lavoratori: “Attenzione al tessile di un prodotto contraffatto- dicono gli esperti- può rilasciare sulla pelle sostanze tossiche. Il prodotto fake, per definizione, non rispetta le caratteristiche e i requisiti di sicurezza, a danno della salute del consumatore”. Il mondo del falso tocca aspetti illegali e questioni di carattere etico: “La contraffazione- aggiungono- toglie mercato ai prodotti originali, viola i diritti dei lavoratori. Spesso un prodotto contraffatto viene realizzato in fabbriche decentrate, sottratte a qualunque forma di controllo, in cui i lavoratori, sfruttati e costretti a lavorare in nero, sono spesso minorenni”. “Ricordiamo che il mondo produttivo illegale è originato dalla malavita organizzata e ogni centesimo che diamo a chi vende un prodotto contraffatto sta finanziando la mafia”.

2022-03-04T17:47:10+01:00