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Giornata mondiale dell’acqua. Il report del Wwf: “Siamo all’ultima goccia”

Agli italiani maglia nera per il consumo quotidiano di acqua

acqua

La sete del pianeta è una delle prove più tangibili e drammatiche della crisi climatica globale: tra acqua e clima c’è un legame inscindibile e pericoloso che va conosciuto e affrontato con urgenza. Si prevede che i futuri impatti dei cambiamenti climatici su vari settori dell’economia legati all’acqua ridurranno il prodotto interno lordo (PIL) globale, con perdite maggiori previste nei paesi a basso e medio reddito. I rischi di siccità e inondazioni e i danni sociali aumenteranno con l’aumentare del riscaldamento globale.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo) il WWF fotografa la situazione della crisi idrica negli ultimi anni nel suo ultimo report: “L’Ultima goccia. Crisi e soluzioni del prosciugamento climatico” indicando anche le priorità per risolvere il legame pericoloso e inscindibile tra acqua e clima.

Circa 4 miliardi di persone, sui 7,8 miliardi di abitanti umani della Terra, sperimentano già una grave carenza d’acqua per almeno un mese all’anno. La popolazione globale esposta a siccità estrema ed eccezionale aumenterà dal 3% all’8% nel 21° secolo.

Le soluzioni del Wwf

L’obiettivo prioritario è quello di raggiungere emissioni nette di CO2 zero entro il 2050 per rispettare l’Accordo di Parigi sul clima. Oltre a una massiccia e rapida decarbonizzazione, vanno spinti i progetti ispirati alle soluzioni basate sulla natura (Nature Based Solutions, NBS) con la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile dei serbatoi naturali di carbonio. Questo favorirebbe, ad esempio, la naturale ricarica delle falde in aree agricole o il drenaggio sostenibile in aree urbane o una diffusa rinaturazione degli ecosistemi d’acqua dolce che consenta anche il ripristino dei servizi ecosistemici e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Un altro fattore essenziale per combattere la crisi idrica indicato dal WWF è la pianificazione a livello di bacino idrografico con il coordinamento di un soggetto unico, l’Autorità di bacino distrettuale, in grado di definire le priorità a scala di bacino. Queste Autorità sono state istituite ma poi marginalizzate con un ruolo subalterno alle Regioni che non garantiscono un’azione omogenea a livello di bacino.

Gli italiani consumano troppa acqua

È necessario aumentare la consapevolezza ad un uso sostenibile dell’acqua. Gli italiani ne consumano ancora troppa: sono fra i primi in Europa per il consumo medio quotidiano di acqua. Se pensiamo, infatti, che 50 litri sono il quantitativo minimo vitale giornaliero, certamente potremo ridurre gli attuali circa 230 litri medi al giorno pro capite, facendo più attenzione agli usi e agli sprechi. Le statistiche Istat ci dicono poi che la spesa mensile media delle famiglie italiane è di 14,68 euro per la fornitura di acqua nell’abitazione, e nonostante l’indiscussa qualità della nostra acqua potabile, ammonta ancora a circa 12 euro la spesa mensile per l’acquisto di acqua minerale.

L’acqua non va sprecata, ecco alcuni consigli del Wwf

A livello nazionale è stato registrato un incremento del 20-30% dei consumi idrici di acqua potabile. In bagno chiudiamo il rubinetto mentre ci insaponiamo le mani. Lo stesso per denti e barba. Si risparmiano almeno 6 litri d’acqua al minuto. Doccia in 5 minuti. E l’acqua calda? Il mio scaldabagno elettrico è mal dimensionato o vecchio? Se sì, potrei sostituirlo con uno efficiente, magari con un pannello solare termico. Regolo il termostato a 40°C in estate e 60°C in inverno. In cucina è fondamentale lavare accuratamente frutta e verdura, ma come primo passaggio lasciamole a mollo in acqua tiepida per 10 minuti per poi sciacquarle sotto il getto d’acqua.

2022-03-22T13:16:01+01:00