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Alessandro Piavani: “Blocco 181 è libera da etichette, non ha bisogno di giustificarsi” – VIDEO

Abbiamo incontrato l'attore in occasione del debutto della serie di Salmo

Abita a Londra ma ha il cuore in Italia. È nato nel 1993 in provincia di Bergamo ma è un attore cosmopolita. Giovanissimo e di talento, non ha peli sulla lingua e non ha paura di mostrarsi per come è. E non ha avuto nemmeno paura di prendere la valigia, trasferirsi in un nuovo posto per inseguire il suo sogno: recitare. Non per il vanto di apparire sullo schermo, ma per avere l’opportunità di immedesimarsi nei panni degli altri. Tra i suoi ‘superpoteri’ c’è sicuramente l’empatia. Tra incredulità, sogno e tanta consapevolezza c’è Alessandro Piavani. L’attore è Ludo in Blocco 181,  la serie Sky Original (in onda su Sky Atlantic e in streaming su Now) che vede il pioniere del rap italiano Salmo, in un ruolo per lui inedito: quello di supervisore e produttore musicale ma anche produttore creativo e attore. “Lavorare con Salmo è stato meraviglioso, lo conoscevo solo come artista. Lui è arrivato sul set spogliandosi della fama che lo precede, presentandosi come Maurizio. È una persona umile e propensa all’ascolto, durante le riprese è sempre stato alla ricerca di consigli per rendere meglio i personaggi”, ha ricordato Alessandro durante l’intervista ai nostri microfoni. 

Ambientata tra le comunità multietniche della Milano di periferia tra criminalità organizzata, voglia di evadere dalla pressione della famiglia e dalle difficoltà. I protagonisti sono tre giovani ragazzi: Ludo (Piavani), Bea (Laura Osma) e Mahdi (Andrea Dodero). Il trio –  tra musica, generi differenti e libertà – ci travolgono con la loro chimica per portarci nel loro amore libero. Libero da etichette, pressioni, paranoie e pregiudizi. Un amore inedito per gli schermi italiani che (finalmente) ci mostra come il concetto di normalità, come si è inteso fino a poco tempo fa, è sopravvalutato. “È stato un progetto che mi ha subito colpito per la storia d’amore tra Bea, Ludo e Mahdi, e per il fatto che questa serie non è classificabile in nessun genere. Gioca con generi diversi, è stato stimolante anche come attore questo aspetto“, ha raccontato Alessandro. “Lavorare con Laura e Andrea è stato bellissimo. Dovevamo arrivare sul set con un rapporto già rodato. Così siamo arrivati a Milano un mese prima delle riprese, abbiamo vissuto nello stesso palazzo, ma in appartamenti diversi. ’Blocco 181’ – ha continuato – racconta una storia d’amore a tre, e questo è inedito per il panorama cinematografico italiano. E lo fa in una maniera naturale e senza nessun bisogno di dare spiegazioni o di etichettare niente. Loro sono funzionano solo se sono un trio, poi lo vedremo nel corso degli episodi. Non si giustificano mai, non c’è mai retorica. Loro sono consapevoli di stare bene insieme“. Ludo, al contrario Bea e Mahdi, proviene da una famiglia borghese. Ma è uno dei ‘piani alti’ un po’ atipico. Non conosce barriere sociali e si muove tra un ambiente e l’altro con fluidità. Lui è libero ma ha un disperato bisogno d’amore. Lui è solo, ma trova nell’amore verso i due ragazzi quel pezzo di puzzle che manca per sentirsi amato. “È come se Ludo vivesse in un grande parco giochi ma non ha nessuno con cui giocare”. Ma l’amore oggi è solo una bella favola che vediamo sul grande schermo? “L’amore è fondamentale, oggi ce n’è molto bisogno. In questo periodo che stiamo vivendo l’amore è un concetto che si potrebbe estendere anche all’empatia, il mettersi nei panni degli altri. Se riusciamo a portare l’empatia e l’amore nelle nostre viste staremmo tutti un po’ meglio“. 

L’INTERVISTA AD ALESSANDRO PIAVANI

2022-06-03T13:05:13+02:00