Mancano pochi giorni al pagamento dello stipendio di gennaio, anche se per alcuni lavoratori l’accredito sul conto è già arrivato. Ottime notizie, no? In realtà in alcuni casi – anche se non in tutti – c’è stata una sorpresa poco gradita. Tutto nasce con le nuove regole introdotte dalla manovra di Bilancio 2025, l’ultima varata dal Governo Meloni.
Ma cosa è successo? Bisogna sapere che tra il mese di dicembre e quello di gennaio sono scattate le nuove regole sul taglio del cuneo fiscale. Siamo passati così dal precedente sgravio contributivo – adesso non più riconosciuto – a una revisione dell’imposta a debito attraverso il riconoscimento di un trattamento integrativo o di un incremento della detrazione per redditi dipendenti.

Questa operazione- calibrata in base al reddito – dovrebbe portare a un netto in busta paga diverso rispetto a quanto guadagnato durante l’anno precedente. Il Governo ha cercato di rassicurare, ma di fatto diversi lavoratori rischiano di essere penalizzati. Ecco cosa succederà agli stipendi di molti lavoratori italiani.
Busta paga di gennaio, amara sorpresa in arrivo
Le nuove regole vanno a ridurre la pressione fiscale in busta paga. Ma al tempo stesso comportano la rinuncia a quanto riconosciuto in precedenza alla luce dello sgravio fiscale. A guadagnarci, secondo i calcoli di Money.it, saranno soltanto coloro che guadagnano più di 35 mila euro e che erano esclusi dal precedente sgravio dei contributi.

Nessuna differenza significativa invece per chi beneficiava del taglio dei contributi che perlopiù non noterà particolari differenze oppure, peggio ancora, andrà a perderci. Questo vale specialmente per i lavoratori vicini al tetto dei 35 mila euro, che a gennaio potrebbero trovarsi circa 45 euro netti in meno in busta paga.
Non solo le uniche novità negative da attendersi con la nuova disciplina sul taglio del cuneo fiscale. Sempre la legge finanziaria 2025 ha eliminato le detrazioni per i figli over 30 a carico (80 euro in meno). Nulla di esaltante anche sul fronte del bonus mamme che al momento continuerà a essere erogato soltanto alle madri lavoratrici con almeno tre figli (almeno uno dei quali minorenne).
Invece per chi ha soltanto due figli – con uno dei quali almeno di età inferiore ai 10 anni – dovrà attendere il decreto attuativo della proroga prevista dalla legge di bilancio per poter vedere gli effetti del bonus in busta paga. Senza contare che ancora non è stato fissato l’importo massimo spettante con la detrazione. Insomma: amare sorprese per lavoratori e lavoratrici.
Cattive notizie anche per i lavoratori con redditi più bassi (8.500 e 9.000 euro) che rischiano di perdere i 100 euro mensili dell’ex bonus Renzi con il passaggio dal vecchio sistema dello sgravio contributivo a quello del taglio del cuneo fiscale. La fine dello sgravio abbasserà il loro reddito imponibile sotto la soglia utile per avere il bonus.