Il tennis italiano vive un momento magico da qualche anno a questa parte e ci sono solo elogi per una nazione in netta ripresa da questo punto di vista. Numeri importanti sia nel maschile che nel femminile, da un lato c’è il numero uno al mondo Jannik Sinner e dall’altro c’è la neo vincitrice di Roma Jasmine Paolini, tennista che vive un momento molto importante e che è sempre più vicina alle prime posizioni del ranking.

Ma il tennis italiano vede anche altre stelle in rampa di lancio, c’è ad esempio il tennista azzurro Lorenzo Musetti, entrato ormai a pieno regime in Top Ten e apparso come il migliore su terra dopo Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Poi abbiamo visto anche Matteo Gigante, giovane talento che a Parigi ha battuto il greco Stefanos Tsitsipas, regalando una delle sorprese del torneo.
Chi a Parigi purtroppo non c’è è il campione azzurro Matteo Berrettini, tennista italiano di grande talento e che negli anni ha dimostrato di essere molto competitivo su tutte le superfici. Il campione romano dà il meglio di sè sull’erba, ma è competitivo ovunque ed il suo unico reale problema riguarda gli infortuni e i costanti problemi fisici hanno bloccato tutto.
Matteo Berrettini netto, le parole fanno molto male all’azzurro
Attraverso i microfoni dell’Atp Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini hanno parlato della crescita del tennis azzurro e di come ormai vi siano diversi talenti nel nostro paese. Il carrarino è stato chiaro ed ha spiegato: “Come ce l’abbiamo fatta? Beh, la federazione ha grande merito, ha fornito alle squadre di atleti ciò di cui necessitavano e il fatto che ci sono tanti tornei in Italia ha aiutato. Non so se sia un caso ma credo che siamo tra i migliori paesi nel mondo, se non proprio il migliore al mondo”.

Musetti ha parlato di questo e di molto altro, ed anche Berrettini ha concordato nei meriti per la federazione. L’azzurro però ha avuto parole importanti ai microfoni dell’Atp: “A volte ci vuole fortuna e a volte arriva una generazione di talenti cresciuti in un ambiente sano”, ma non potevano mancare parole sugli infortuni di Berrettini, uno stop che preoccupano ancora l’azzurro:
“Il punto di svolta per me è stato accettare di poter essere debole e poter essere triste, dover ricostruire la mia forza mentale” e sugli infortuni: “Nel 2023 mi sono rotto la caviglia e ricordo che non riuscivo a fare riabilitazione, non volevo andarci. Ho dovuto riflettere e capire cosa fare, avevo paura di potermi infortunare di nuovo e quindi ho dovuto lavorare prima sulla mente e poi sul corpo”.