Una nuova pausa scolastica di una settimana a partire dal 2026? Alcuni Paesi europei fanno già qualcosa di simile. In Francia ad esempio le pause durante l’anno scolastico sono più frequenti e distribuite in maniera strategica. Il sistema transalpino prevede ben quattro interruzioni: una a ottobre e le altre tre a dicembre, febbraio-marzo e aprile.
I nostri cugini dell’Esagono non sono i soli a interrompere più volte le lezioni durante l’anno. Anche altri Paesi del Vecchio Continente fanno lo stesso. Il Regno Unito infatti è noto per organizzare dei mini-break nel corso dell’anno scolastico. Si chiamano “half term” e sono pensati per favorire il benessere psicofisico degli allievi e rendere più efficace l’insegnamento.

Il nostro Paese invece punta soprattutto sulla lunga pausa estiva, la quale cosa però non sempre rende facile la vita alle famiglie che talvolta faticano a gestire i figli nel corso dei tre mesi di vacanza. Una proposta che va nella direzione dell’esempio francese e britannico è arrivata anche da noi. Ma non tutti sembrano accoglierla con favore.
Calendario scolastico, pronta riforma con nuova pausa settimanale
La Regione Emilia-Romagna pensa al varo di una riforma che promette di rivoluzionare il suo calendario scolastico. Si tratta di introdurre una nuova pausa primaverile a febbraio e di prolungare le lezioni fino alla metà del mese di giugno. A parlare è stata Isabella Conti, assessore regionale all’Istruzione, nel corso di un incontro pubblico alla Festa dell’Unità di Soliera.
La riforma si prefigge di ridurre l’impatto sulle famiglie della lunga interruzione estiva. Proprio al modello francese dice di guardare l’assessore Conti. La nuova pausa scolastica durerà una settimana e verrà collocata nel mese di febbraio, a metà anno scolastico. La proposta tuttavia ha suscitato qualche perplessità tra gli operatori del settore turistico.

I dubbi arrivano specialmente dalla Romagna, dove l’inizio del mese di giugno è considerato un momento di fondamentale importanza per il turismo balneare. Il timore degli albergatori è che il prolungamento fino a metà giugno dell’anno scolastico possa ridurre la disponibilità delle famiglie a muoversi per le vacanze.
Per affrontare criticità e problemi l’assessore ha annunciato un tavolo di confronto tra tutte le parti coinvolte (scuole, famiglie, associazioni di categoria). Una delle ipotesi potrebbe essere quella di anticipare il rientro nelle classi a settembre. Un altro elemento di criticità potrebbe essere quello delle temperature di giugno, che in diverse zone dell’Emilia-Romagna possono raggiungere valori molto elevati ostacolando così lo svolgimento delle lezioni.