Il modello 730/2025 determina l’Irpef da versare a saldo per il 2024 e come acconto per il 2025. Il primo acconto Irpef si paga a giugno, insieme al saldo 2024. Invece il secondo acconto del 2025 va versato entro la fine dell’anno. Non tutti però sono a conoscenza del fatto che è possibile non versare il secondo acconto.
Entro il 30 settembre bisognerà trasmettere il 730. L’INPS ha messo a disposizione i modelli precompilati a partire dallo scorso 30 aprile. Il versamento dell’Irpef va eseguito entro la fine di giugno. Versare l’Irpef in ritardo fa scattare interessi da applicare sull’imposta da versare. Nel compilare la dichiarazione il contribuente può anche scegliere di non versare il secondo acconto Irpef.

Questo perché da un anno all’altro il contribuente potrebbe avere avuto minori entrate o una variazione del reddito. In questo caso è possibile chiedere la riduzione o anche l’azzeramento dell’acconto. Ecco come funziona l’acconto e a chi spetta la riduzione o la cancellazione dello stesso.
Modello 730/2025, chi può evitare di versare l’acconto Irpef
Come anticipato, in sede di dichiarazione dei redditi non si paga solo l’Irpef a saldo dell’anno precedente: si versa anche l’acconto Irpef per l’anno in corso. L’acconto va versato soltanto se l’imposta dovuta per l’anno passato supera i 51,65 euro, una volta sottratte le detrazioni spettanti. In base all’importo, l’acconto è pari al 100% dell’imposta dovuta per l’anno precedente e si versa in una o due rate.
Se l’acconto è inferiore a 257,52 euro dovrà essere interamente versato interamente entro fine anno (30 novembre). Quando invece l’acconto supera l’importo di 257,52 euro andrà suddiviso in due rate: la prima (pari al 40%) entro il 30 giugno, mentre il restante 60% andrà pagato entro il 30 novembre. Chi è dunque che può chiedere di farsi ridurre o azzerare l’acconto?

A chiedere la riduzione o l’azzeramento dell’acconto potrà essere il contribuente che pensa di avere entrate minori rispetto all’anno passato, tali da determinare una imposta inferiore. Il contribuente che sa che l’imposta dovuta per l’anno in corso sarà minore di quella versata per l’anno passato potrà chiedere la riduzione o l’azzeramento dell’acconto di novembre.
In questo caso la riduzione o l’azzeramento dell’acconto andrà comunicata entro il 10 ottobre al sostituto d’imposta. Attenzione, però: il contribuente può usufruire di questa possibilità sotto la sua responsabilità. Versare un’Irpef inferiore a quella dovuta espone il contribuente al rischio di sanzioni.
Il contribuente può anche agire in autonomia scegliendo direttamente dal 730 di non versare l’acconto per l’anno in corso. Dovrà fare riferimento alla sezione V del quadro F. Per non versare nessun acconto dovrà barrare la casella 1 del rigo F6. Per versare un acconto inferiore andrà barrata invece la casella 2 dello stesso rigo, indicando la somma che il sostituto d’imposta dovrà trattenere a titolo di acconto.