Su una delle strade più trafficate del nostro Paese verrà installato un nuovo sistema di controllo elettronico della velocità. L’installazione intende spingere verso una drastica riduzione della velocità. L’iniziativa si è resa necessaria per rispondere in maniera concreta ai troppo incidenti degli ultimi anni, in particolare nei tratti più critici, dove l’elevato flusso di mezzi ha finito per generare code e costanti pericoli.
Dopo il via libera del Prefetto locale la nuova soglia si concretizzerà in una barriera severa per chi procede a velocità troppo sostenute. La misura si prefigge di scoraggiare i comportamenti azzardati e di limitare il caos veicolare. Il sistema sarà in grado di notificare direttamente al domicilio del trasgressore le infrazioni rilevate, senza necessità di fermarlo sul posto.

È duplice l’obiettivo dichiarato: l’aumento della sicurezza stradale ma anche la riduzione dei tempi di percorrenza, dilatati dai molti incidenti. Per tanti guidatori però la novità promette – o minaccia – di tradursi in un conto pesante. I conducenti che non abbasseranno la velocità dovranno fare i conti (salati) con multe e perdite di punti sulla patente di guida.
Nuovo sistema di controllo della velocità, dove verrà installato e come funziona
La Statale 36 del lago di Como e dello Spluga è tristemente nota per essere la strada più trafficata e pericolosa di tutto il Nord Italia. Da qui la decisione di posizionare nei punti più critici dei tutor come quelli che si trovano in autostrada. Il sistema sfrutta sensori installati sotto l’asfalto e collegati a telecamere per rilevare la velocità media in un determinato tratto.
Il sistema poi avvisa la motorizzazione civile in caso di sforamento dei limiti. La Polizia stradale poi, sempre tramite un sistema automatico, invierà la contravvenzione al trasgressore. I tutor verranno posizionati tra Civate e Abbadia Lariana. L’obiettivo è quello di convincere gli automobilisti a non premere sull’acceleratore almeno nel tunnel dell’Attraversamento di Lecco, cioè nelle gallerie del Monte Barro e nel traforo San Martino.

Il limite da rispettare è quello di 70 km/h. Sono davvero in pochi però a rispettarlo. Di conseguenza si sono moltiplicati gli incidenti in quel tratto. In particolare i tamponamenti (all’ordine del giorno) in una delle strade più trafficate del Paese – quella delle due gallerie e del Terzo ponte Alessandro Manzoni – dove ogni giorno passano fino a 90 mila veicoli.
In gioco non c’è soltanto la questione della sicurezza, ma anche quella dei rallentamenti e delle code provocate da ogni scontro, con la conseguente paralisi della viabilità in tutta la zona, oltre che nella superstrada. Il tutor stradale, come detto, permetterà agli agenti della polizia stradale e della locale di notificare multe direttamente a casa degli automobilisti indisciplinati, senza bisogno di fermarli.