Dici Cina e virus e il pensiero va subito al Covid. Una recente scoperta scientifica nel Paese del Dragone non fa dormire sonni tranquilli: nuovi virus destano preoccupazione presso gli scienziati. Uno studio condotto in una provincia cinese ha acceso i riflettori della comunità scientifica su una scoperta di portata potenzialmente globale.
Tra 2017 e 2021 i ricercatori hanno analizzato i reni di oltre un centinaio di pipistrelli. Gli esperti hanno rinvenuto diversi virus, in una quantità tale da suscitare notevole apprensione. E questo per diversi motivi. Per alcuni di questi patogeni c’è una stretta correlazione con agenti altamente letali già conosciuti per il loro elevato tasso di mortalità (fino al 75% nei casi più gravi).

Gli esperti considerano “estremamente preoccupante” la scoperta e parlano senza mezzi termini di una minaccia zoonotica urgente. Dagli scienziati arriva l’invito a intensificare la sorveglianza su questi patogeni anche estendendo le analisi su tessuti animali finora meno studiati, così da prevenire un possibile salto di specie che potrebbe rappresentare una seria minaccia alla salute globale.
Cina, nuovo allarme: virus potenzialmente minacciosi a livello globale
Nella provincia cinese dello Yunnan sono stati individuati ben 22 nuovi virus nei reni di pipistrelli analizzati tra il 2017 e il 2021. Alcuni di questi sono stati campionati nel corso della pandemia di Covid-19. Lo studio guidato dal Yunnan Provincial Key Laboratory for Zoonosis Control and Prevention ha scoperto 20 virus mai documentati in precedenza.
Tra questi ci sono due nuovi henipavirus strettamente imparentati con i pericolosi Hendra e Nipah (tasso di mortalità fino al 75% nei casi più gravi). Il dottor Guopen Guang, coautore dello studio, ha dichiarato che i due henipavirus sono stati rintracciati nei reni di pipistrelli che vivono in un frutteto nelle vicinanze di alcuni villaggi.

Questo fatto solleva concreti timori sulla possibilità che l’urina dei pipistrelli possa contaminare le coltivazioni di frutta della zona. In questo modo si potrebbe potenzialmente innescare una catena di trasmissione verso animali domestici o esseri umani. In sostanza una situazione molto simile a quella che qualche anno fa aveva portato alla diffusione del Covid.
Alla luce di esperienze recenti – con virus come Ebola, Nipah e SARS-CoV-2 – gli esperti sanno molto bene che i pipistrelli sono un importante serbatoio di virus zoonotici. Anche se gli scienziati non hanno confermato che questi nuovi virus possono infettare direttamente gli esseri umani, la loro scoperta non può essere in alcun modo sottovalutata.
Lo studio lancia dunque un appello alla comunità scientifica internazionale sulla necessità di aumentare la sorveglianza sui patogeni zoonotici. Gli esperti invitano anche a estendere le analisi a tessuti meno studiati – come i reni – in modo da agire in maniera preventiva e evitare che i nuovi virus facciano il tanto temuto salto di specie.