Non è andata come si sarebbe aspettato. Non è andata come tutt’oggi pensa che sarebbe potuta andare, continuando – a distanza di mesi – a ribadire non solo la validità della sua scelta, ma perfino il valore di un gruppo in cui ancora crede. E che, parole sue, ha sempre difeso. Il cruccio di non esser riuscito a trasmettere ciò che avrebbe voluto infondere è però un pensiero che ancora tormenta Luciano Spalletti, tornato per l’ennesima volta, approfittando di un incontro avvenuto ad Arezzo, su quella che lui stesso definisce ‘una ferita ancora aperta’.

“La responsabilità è mia e sono convinto che questi calciatori siano quelli giusti. Sono sempre stato dalla parte dei miei giocatori, gli ho sempre voluto e vorrò bene, ma a loro penso di non averglielo fatto arrivare come si deve“, ha dichiarato, a proposito della controversa esperienza sulla panchina dell’Italia, il tecnico di Certaldo, intervenuto nella citata cittadina toscana in occasione del ‘Festival del calcio italiano‘.
Esonerato di fatto dopo la disfatta di Oslo, che ha precluso in modo quasi decisivo all’Italia la possibilità di arrivare prima nel suo girone di qualificazione ai Mondiali 2026, l’ex allenatore di Roma, Inter e Napoli è ancora a caccia di una sistemazione.
Accostato con insistenza alla panchina del Fenerbahce dopo l’esonero lampo di José Mourinho, avvicinato all’Atletico Madrid dopo gli ultimi risultati negativi del club allenato da 14 anni dal ‘Cholo‘ Simeone, il vulcanico mister sembra avere le idee chiare sul suo futuro. Quanto meno in termini di sogni da realizzare. Le strade portano ad una possibilità che potrebbe concretizzarsi con un anticipo davvero inaspettato.
Spalletti e la pazza idea Fiorentina: ora Pioli trema davvero
Dopo esser tornato, con delle dichiarazioni che hanno svelato dei retroscena inediti sulla situazione che coinvolse Francesco Acerbi e il suo rifiuto di rispondere a quella che poi sarebbe stata l’ultima convocazione di Spalletti in veste di CT, l’uomo da Certaldo si è mostrato fiducioso sulle capacità di Rino Gattuso, il suo successore, di portare la Nazionale a disputare il Mondiale dopo la doppia assenza nelle due ultime edizioni.

Poi, dopo un excursus sulla burrascosa fine del suo rapporto con Aurelio De Laurentiis a Napoli, ecco arrivare l’ammissione. Quella che non ti aspetti, anche perché inevitabilmente legata al poco felice momento del collega, appena tornato a Firenze e già messo in discussione per via della peggiore partenza in campionato della compagine viola negli ultimi 86 anni.
“A ripartire ripartirò, ma come e quando non lo so, perché cambio idea ogni giorno. Firenze? È una realtà calcistica importante che non sta vivendo una situazione felicissima, ma ha un allenatore che è una garanzia e un presidente molto forte che vuol bene alla città. Bisogna aspettare che la squadra si esprima dando qualità e gioia ai suoi tifosi. Allenare la Fiorentina? Prima di smettere è una cosa a cui penso…“, ha confessato Spalletti. Chissà che il sogno non possa diventare ben presto realtà…

