Marc Marquez domenica scorsa a Motegi ha portato ufficialmente a casa il suo nono titolo mondiale andando ad interrompere un lungo periodo di astinenza che durava dal 2019.

Tanta emozione per il fuoriclasse spagnolo che si è messo finalmente alle spalle gli enormi problemi fisici che lo hanno condizionato negli ultimi anni alla Honda dal 2020 in poi. La Ducati è stata quindi la scelta giusta per il ‘Cabroncito’ che ha dominato in lungo e in largo quest’annata in sella alla rossa, riscrivendo record e traguardi importanti che lo confermano come una stella assoluta della storia della MotoGP.
I tifosi italiani hanno inoltre il suo nome ben impresso per quanto accaduto con Valentino Rossi una decina d’anni fa. Una rivalità inaspritasi col tempo che ha creato un’autentica spaccatura tra le fazioni in causa. Un duello che pone sotto i riflettori anche l’annoso quesito su chi sia il pilota migliore della storia.
Un discorso che però si allarga anche ad un’altra grande stella del passato. Il riferimento è al leggendario Giacomo Agostini, che intervistato da ‘As’ non ha avuto dubbi a rispondere: “Né Marquez né Rossi, sono io il migliore della storia. E se lo chiedi a Marquez ti dirà lo stesso, ugualmente Rossi”.
Agostini inchioda Marquez e Rossi: “Sono io il più grande della storia”
Agostini rivendica quindi il suo valore sia nei confronti di Marquez che di Rossi: “Dico che sono io perché nella vita, come quando vai a scuola, ci sono i voti a fine anno. E i miei voti dicono 15 mondiali, 18 campionati italiani, 313 vittorie, 123 GP riconosciuti dalla FIM e 10 Tourist Trophy. Quando saremo pari, fatemelo sapere”.

L’ex leggenda del motorsport gonfia quindi il petto e pone l’accento sui suoi grandissimi traguardi ottenuti nel corso di una carriera a tratti inarrivabile.
Agostini ha poi analizzato nel dettaglio i due contender a partire da Marquez: “È uno che vuole vincere a tutti i costi e ora è più equilibrato di prima. Prima andava al 110% e cadeva spesso perché voleva vincere. Ora ha più esperienza e ha abbassato un po’ il livello del rischio. Poi è una persona squisita e gentile e in Italia in molti la pensano diversamente perché non lo conoscono“.
Infine su Rossi: “Valentino ha fatto cose incredibili senza dare il 100%. Non aveva bisogno di spingersi oltre il limite”. In conclusione Agostini ha però svelato cosa avrebbe ‘preso’ dal campione spagnolo e da quello italiano: “Di Marquez avrei voluto l’aggressività, mentre da Rossi niente perché penso che fossimo simili come tecnica e propensione al rischio”.

