L’episodio, incredibile quanto purtroppo quasi inevitabile date le incredibili circostanze, può e deve far riflettere in un duplice filone di significati. Il primo pone l’accento sulle proibitive condizioni climatiche a cui sono sottoposti i giocatori nell’esercizio del loro gioco. Della loro performance fisica. Dell’effettiva resa in campo, con le possibili conseguenze (a breve e medio termine) di uno sforzo prodotto in una situazione quasi proibitiva.

Il secondo, se mai ce ne fosse stato bisogno, rinforza la tesi dell’incredibile resilienza di un fuoriclasse che, pur non dovendo più dimostrare alcunché a nessuno, soffre ma lotta come un leone per portare a casa il risultato finale.
Tutto questo è stato il surreale match di Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Shanghai, il torneo che ha visto l’incredibile ritiro di Jannik Sinner, sfiancato dai crampi arrivati dopo aver battagliato con Tallon Griekspoor sotto un caldo torrido con un tasso d’umidità quasi irreale.
Ebbene il fuoriclasse serbo è andato molto vicino a subire la stessa sorte del rivale nel corso del citato incontro con il tedesco Hanfmann, che lo stava per eliminare in due set dalla kermesse asiatica. È stato in quel preciso momento che il campione di Belgrado è andato per l’ennesima volta in carriera oltre i propri limiti pur di restare competitivo in campo. Alla fine la tenacia e l’esperienza lo hanno premiato. Ma solo dopo esser andato davvero vicino al tracollo fisico.
Djokovic vomita due volte poi vince: incredibile a Shanghai
“Non ricordo l’ultima volta che ho giocato in condizioni simili – ha detto Djokovic in conferenza stampa – con questa umidità, non credo sia mai stato così in Cina. È lo stesso per tutti i tennisti in campo, ma è davvero dura quando hai più dell’80% di umidità giorno dopo giorno, soprattutto per i ragazzi che giocano durante il giorno con il caldo e il sole. Perché per loro è ancora più dura. Per me, dal punto di vista biologico, è un po’ più difficile da affrontare. Ma oggi ho dovuto davvero resistere alla tempesta“, ha concluso il serbo a proposito del match appena finito.

Il 24 volte campione Slam è stato in qualche modo ‘costretto’ a soffermarsi sulle condizioni climatiche a causa del duplice episodio che lo ha visto protagonista verso la metà del secondo set, nonché ad un successivo cambio campo sempre all’interno del medesimo parziale.
Il campione si è infatti diretto a fondo campo e ha vomitato una prima volta. Poco dopo ha rigettato di nuovo dentro un secchione ai lati del campo, dietro le panchine dei giocatori. Il pubblico, accortosi della grande difficoltà fisica, ha preso ad incitare ancor di più la leggenda vivente del tennis, che poi ha trovato (ancora una volta non si sa come) la forza di ribaltare il punteggio uscendo vittorioso dal confronto con l’avversario.

