Buone notizie per la platea che beneficia di un contributo mensile erogato dall’INPS. La misura è contenuta nella bozza della legge di Bilancio 2026. Si tratta di un importante passo in avanti nel rafforzamento delle misure di supporto economico alle famiglie italiane. Il contributo impatta in maniera diretta sul budget familiare di chi si trova costretto a bilanciare lavoro e responsabilità familiari.
Il contributo INPS va verso un significativo aumento e l’erogazione avverrà su richiesta da parte delle lavoratrici dipendenti e autonome. La misura si prefigge di assicurare un aiuto continuativo nei primi anni della crescita dei figli. L’intervento governativo mira a promuovere una maggiore stabilità sul piano economico. L’idea è quella di alleggerire le difficoltà collegate alla gestione quotidiana della famiglia.

Insomma, si tratta di fornire una forma concreta e tangibile di solidarietà sotto forma di supporto economico alle famiglie. Il tutto si inserisce in un quadro più ampio di politiche familiari destinate a sostenere quella che rimane la cellula fondamentale della società. Il contributo va nella direzione di un supporto alla conciliazione tra lavoro e vita familiare.
L’INPS aumenta il contributo mensile: di cosa si tratta e a chi spetta
Ci sono buone notizie per quanto riguarda il bonus mamme. La misura di sostegno per le madri lavoratrici sarà rafforzata nella prossima manovra di Bilancio. Stando alle bozze circolate in queste ore l’INPS riconoscerà un importo maggiore alle mamme lavoratrici dipendenti ed autonome con due figli e fino al mese del compimento del decimo anno da parte del secondo figlio.
La somma riconosciuta dall’INPS alle madri lavoratrici (non imponibile ai fini fiscali e contributivi) aumenterà fino a 60 euro mensili, contro i 40 euro previsti nel 2025, per ogni mese o frazione di mese del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo. Il contributo spetta alle mamme lavoratrici con reddito da lavoro non superiore a 40 mila euro annui.

Il bonus mamme non concorre alla formazione del reddito e dunque il beneficio risulta esentasse. Le beneficiarie sono le mamme con contratto di lavoro, sia a tempo determinato che indeterminato, le libere professioniste e le lavoratrici autonome. Per ottenere il bonus mamme bisogna avere almeno due figli. Il contributo è valido fino al compimento dei 10 anni di età del figlio più piccolo.
Dai tre figli in su invece il bonus mamme ha validità fino al diciottesimo compleanno del figlio più giovane. Per ottenere il contributo le lavoratrici interessate dovranno fare richiesta all’INPS. La domanda andrà presentata per via telematica. Bisognerà accedere alla piattaforma INPS con le proprie credenziali digitali (SPID, CIE, CNS).

