Tra qualche anno potremmo parlare al passato del tempo in cui per riscaldare casa occorreva accendere i termosifoni. Se questo è il futuro che ci attende, il merito andrà a un’innovazione al 100% made in Italy. L’idea è nata nei laboratori genovesi dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), grazie a BeDimensional, spin-off dell’IIT specializzato nei materiali bidimensionali.
Insomma, i tempi in cui gli spazi domestici venivano riscaldati usando i tradizionali radiatori sembrano destinati, prima o poi, a tramutarsi in ricordo. Al loro posto, grazie all’innovazione tutta italiana, potrebbe subentrare un sistema in grado di trasformare le superfici di casa – dai muri ai soffitti – in elementi in grado di riscaldare gli ambienti.

Rimangono da verificare, naturalmente, la performance reale del nuovo sistema di riscaldamento e da capire gli aspetti pratici legati alla sua installazione. La direzione però appare, se non tracciata, comunque chiara: presto i classici termosifoni da accendere in inverno e spegnere in primavera potrebbe davvero andare in pensione.
Il nuovo sistema per riscaldare casa che potrebbe sostituire i termosifoni
In un futuro non troppo lontano il riscaldamento di casa potrebbe letteralmente cambiare volto. I termosifoni potrebbero sparire dalle case. Il loro posto potrebbe essere preso da pareti in grado di riscaldarsi da sole. E come? Grazie a una semplice mano di vernice al grafene capace di tramutare muri e soffitti in autentici pannelli radianti.
L’idea elaborata da BeDimensional è semplice: per ottenere calore diffuso non dovremo fare altro che stendere la pittura e collegarla a una presa elettrica attraverso due piccoli elettrodi di rame. In questo modo la parete comincerà a emettere calore a infrarossi. Così facendo potremo riscaldare i locali di casa senza alcun bisogno di fare ricorso a radiatori, tubazioni, impianti idraulici.

Questo rivestimento conduttivo funziona sulla base dell’effetto Joule ovvero il fenomeno fisico che genera calore quando un materiale conduttivo è attraversato da una corrente elettrica. La vernice al grafene è in grado di amplificare questo effetto. Infatti il grafene – che ha lo spessore di un solo atomo – è un materiale sottilissimo ma con una elevatissima conduttività termica e elettrica.
Dopo la stesura, il grafene va a formare una rete invisibile in grado di trasformare le pareti in pannelli radianti. Il riscaldamento del futuro potrebbe dunque essere a infrarossi. I pannelli a infrarossi – inclusa la vernice al grafene – riscaldano l’aria direttamente, come fanno i raggi solari, non per convenzione come i termosifoni. L’effetto è una sensazione immediata e uniforme di calore, anche se la temperatura ambientale rimane relativamente modesta.
Stando ai test preliminari condotti da BuildTech srl il sistema della vernice al grafene consentirebbe una riduzione fino al 40% dei consumi elettrici rispetto alle tradizionali stufette. Gli esperti però invitano a procedere con cautela. La resa dei riscaldamenti elettrici rimane in generale meno efficace. Non riscaldando l’aria, il calore si dissipa velocemente una volta spento il sistema.
Il sistema della vernice radiante è ancora in fase di test. Andranno verificati gli aspetti della durata nel tempo, della sicurezza elettrica e della reale compatibilità con le superfici di casa. Ma se le promesse verranno mantenute, presto potremmo davvero congedarci da termosifoni.

