Muore nella notte un grande campione a 36 anni: lutto nello sport

Tragedia nella notte: lutto per il mondo nello sport con la morte di un campione. Aveva soltanto 36 anni di età.

Il mondo dello sport è in lutto per la morte di un noto campione, deceduto ad appena 36 anni di età. La prematura morte è avvenuta in seguito a una colluttazione con le forze dell’ordine. Le indagini per accertare quanto accaduto sono ancora in corso. Non sono state rese note le cause che hanno portato al decesso dell’atleta.

La tragica scomparsa ha avuto luogo nella notte di sabato 18 ottobre. Tutto è accaduto dopo una lite con alcuni poliziotti. Il caso è sotto investigazione. Tutta la comunità sportiva è rimasta scossa davanti alla drammatica notizia. Come detto al momento le circostanze che hanno portato alla morte del campione mancato all’età di 36 anni non sono note. 

Tifosa triste
Muore nella notte un grande campione a 36 anni: lutto nello sport – Diregiovani.it

Fonti ufficiali hanno confermato che lo sportivo è rimasto coinvolto in un episodio durante un intervento notturno delle forze dell’ordine. Da lì la triste conclusione che lascia l’amaro in bocca. In attesa degli esiti ufficiali dell’autopsia una cosa appare certa: l’enorme vuoto lasciato da uno dei protagonisti del football americano, particolarmente amato dai suoi tifosi. 

Tragedia nella notte: muore l’ex campione dello sport a soli 36 anni

Il mondo del football americano piange la scomparsa di Doug Martin, ex stella dei Tampa Bay Buccaneers. La morte, a soli 36 anni di età, è giunta per lui dopo una colluttazione con la polizia avvenuta nella notte di sabato 18 ottobre in una residenza di Oakland, in California. Gli agenti lo avevano messo in custodia a seguito di un intervento per una segnalazione di irruzione.

Tutto è successo in piena notte, quando da poco erano passate le 4. Il comunicato del Dipartimento di Polizia di Oakland parla di una «breve colluttazione» tra Martin e gli agenti intervenuti per fermarlo. «Dopo essere stato preso in custodia, Martin ha perso i sensi. I paramedici sono intervenuti sul posto, hanno prestato soccorso e hanno trasportato Martin in un ospedale locale, dove è poi deceduto».

 

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Le cause della morte del running back soprannominato «muscle hamster» (criceto muscoloso) per il suo aggressivo di gioco non sono state rese note. Il caso dell’ex asso dei Buccaneers è ancora oggetto di investigazione. Nel frattempo il team di Tampa Bay, i cui colori sono stati difesi da Martin per sei stagioni, lo ha ricordato come un «beniamino dei tifosi», un giocatore capace di avere «un impatto duraturo per la nostra franchigia».

Lunedì sera Athletes First, che rappresentava Martin quando giocava nella NFL (il ritiro è avvenuto nel 2018), ha diffuso un comunicato stampa nel quale si legge della lotta dell’ex campione «contro problemi di salute mentale che hanno avuto un profondo impatto sulla sua vita personale e professionale». «I genitori di Doug – prosegue la nota – stavano cercando attivamente assistenza medica per lui e avevano contattato le autorità locali per chiedere supporto».

Disorientato e sopraffatto, «Doug è fuggito di casa durante la notte ed è entrato nell’abitazione di un vicino due porte più in là, dove è stato preso in custodia dalla polizia». Poi il tragico epilogo che ha messo fine alla vita dell’ex stella del football nella città in cui aveva concluso la carriera con i Raiders di Oakland.

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