Arriva il mese di ottobre e giunge anche il momento del cambio d’orario con l’entrata in vigore dell’ora solare. Le lancette dunque andranno spostate all’indietro. Per la precisione, dovranno tornare indietro di un’ora dalle 3 alle 2. La prima conseguenza è il fatto di poter dormire un’ora in più durante la notte. Dopo il cambio di orario farà buio prima, ma anche l’alba sarà “anticipata”.
Lo spostamento manuale dell’orario naturalmente non coinvolgerà i dispositivi digitali connessi a internet, in grado di aggiornare l’ora in maniera automatica. Discorso diverso chiaramente per gli orologi analogici. In questo secondo caso l’intervento manuale sarà necessario se non vogliamo rimanere con un orario sfasato. Nel 2025 è prevista una novità per quanto riguarda la giornata del cambio.

Nel frattempo il tema dell’alternanza tra ora legale e ora solare continua a essere controverso in Europa, dove nel 2018 la Commissione UE ha proposto di abolire il cambio dell’ora raccogliendo inizialmente un grande consenso. Gli Stati membri dell’Unione però non hanno trovato un accordo, dunque per il momento l’abolizione rimane lettera morta e tutto prosegue come prima.
Nel 2025 cambia il giorno dell’entrata in vigore dell’ora solare
Quest’anno il cambio di orario avrà luogo alcuni giorni prima rispetto agli anni passati. Nel 2022 il passaggio era avvenuto tra il 29 e il 30 ottobre, nel 2023 il 28 e 29, mentre nel 2024 tra il 26 e il 27 (sempre di ottobre). L’ora solare nel 2025 invece entrerà in vigore tra il 25 e il 26 ottobre. L’anticipo è dovuto semplicemente a ragioni legate al calendario.
La regola generale prevede che il cambio d’ora debba avvenire l’ultimo sabato del mese di ottobre. Quest’anno l’ultimo sabato di ottobre cade qualche giorno prima. La naturale conseguenza è che l’ora solare entrerà in vigore con un leggero anticipo rispetto agli anni scorsi. Nei giorni precedenti il passaggio si riaccende ciclicamente il dibattito sull’utilità del cambio di orario.

Originariamente l’ora legale serviva a risparmiare energia elettrica grazie alla possibilità di sfruttare più ore di luce naturale in estate. Col tempo però ci si è resi conto che la variazione improvvisa di orario non viene “digerita” bene dal nostro orologio biologico, il cosiddetto “ritmo circadiano”. Nei giorni successivi allo spostamento si possono così presentare sintomi come sonnolenza durante il giorno, stanchezza, disturbi del sonno, irritabilità, insonnia, difficoltà di concentrazione.
L’introduzione delle tecnologie moderne, tra illuminazione a LED, sistemi a basso consumo energetico e rinnovabili, ha ridotto poi la convenienza economica dell’ora legale. Ragion per cui sono in molti – come ha fatto di recente su X il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez – a mostrarsi scettici sulla reale utilità del doppio orario durante l’anno.

