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Non perderti in un bicchiere fa tappa a Bologna

Presenti oltre 200 studenti

Fa tappa a Bologna la campagna ‘Non perderti in un bicchiere’ che il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanita’ mettono a punto ogni anno per prevenire il consumo di alcol da parte di giovani e giovanissimi. A parlare di alcol – ma anche di droghe, gioco d’azzardo e altre dipendenze patologiche come quella da internet e dai social network – ai ragazzi del liceo Malpighi e’ stato Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol del Cneps (Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute) dell’Istituto superiore di sanita’. Due ore e’ durata la sua ‘lezione’, in cui l’esperto (che e’ anche presidente della Societa’ italiana di alcologia) ha raccontato ai ragazzi quali sono i rischi legati all’abuso di alcol, che per gli adolescenti sono prima di tutto danni alla salute. Saltando da numeri a fotografie forti, quasi choccanti a tratti, Scafato ha mostrato ai ragazzi le immagini di un cervello danneggiato dall’alcol, ma anche quelle dove star hollywoodiane o cantanti famosi sono stati immortalati sfatti e rovinati da alcol e droghe. Non sono mancate, poi, foto di ragazzini come loro, messi in croce e ridicolizzati su Facebook perche’ avevano fatto cose strane sotto l’effetto dell’alcol. E’ proprio l’esclusione dal gruppo e il timore di finire isolati un punto centrale su cui occorre fare leva, secondo Scafato, per far presa sui giovani.

“A quell’eta’ i ragazzi sono superuomini, non hanno paura di niente, i numeri degli incidenti stradali interessano poco. Quello di cui hanno davvero paura e’ di rimanere esclusi e isolati dal gruppo”. Tra le foto proiettate sullo schermo nella palestra del liceo Malpighi, dove questa mattina l’incontro e’ stato seguito da 200 adolescenti, c’erano anche quelle riguardanti Daniel Radcliffe-Harry Potter. L’attore notoriamente e’ incappato in gravi problemi di alcolismo, finendo “allontanato e isolato”, ha spiegato Scafato, mentre l’altra star resa famosa dalla saga sul mago, Emma Watson-Hermione, e’ invece riuscita a uscire da questo tunnel e a ricominciare da zero. Le loro immagini sono state accolte con risolini e bisbigli tra i circa 200 ragazzi del liceo bolognese che hanno ascoltato Scafato e hanno fatto i conti con nozioni e concetti che non si masticano tutti i giorni tra i banchi. Come il fatto che l’alcol e’ la prima causa di morte tra i giovani, o che il fisico di un adolescente fino ai 18-20 anni non e’ in grado di metabolizzare l’alcol in maniera efficiente.
Altro dato ‘pesante’ su cui si e’ posto l’accento e’ quello che vede l’alcol legato a molti piu’ tumori di quanti comunemente si crede (“Anche il cancro alla mammella lo e’, e si stanno registrando tanti casi di lesioni precancerose tra ragazzine”, ha messo in guardia Scafato). Tra una boutade (“Non guidate ubriachi con la macchina del papa’ perche’ ve la confiscano”) e un consiglio (“Se salite su un’auto dove chi guida e’ ubriaco prendete le chiavi e buttatele nel fiume, e’ la cosa migliore che potete fare perche’ gli salvate la vita”), Scafato ha saputo captare l’attenzione degli studenti anche parlando di alcol e calorie, spiegando che bere un bicchiere di vino o birra al giorno equivale a mangiarsi in un mese 184 pacchetti di patatine. E bere un paio di bicchieri di vino significa ingurgitarsi nove zollette di zucchero. Tra una nozione e l’altra, poi, c’e’ stato spazio anche per qualche prova pratica, decisamente il momento piu’ divertente: alcuni tra i ragazzi hanno infatti indossato degli occhiali speciali, capaci di distorcere la vista e disorientare chi li porta, riproducendo gli effetti che l’alcol ha sulla vista e sui movimenti. I volontari che li hanno provati (tra gli applausi degli amici), mentre camminavano davano palesemente le ‘onde’. “Mi sono sentito strano, non avevo equilibrio”, ha detto uno di loro al termine della prova.
Al termine dell’incontro, che Scafato chiude con il consiglio di ubriacarsi di tutto cio’ che di bello c’e’ nella vita (“Cultura, poesia, musica, amore, amicizia”) ma non di alcol, l’esperto del ministero della Salute tira le fila: “Quello che e’ importante e’ favorire l’incremento della consapevolezza da parte dei giovani che il bere non e’ un comportamento che non e’ per tutti, sicuramente non per chi ha 18 anni, per tutti gli effetti negativi che puo’ avere. Prima di tutto nello sviluppo razionale di un ragazzo, che ha pieno diritto di avere un cervello integro e non danneggiato”, dice il medico. Gli effetti dell’alcol “sono percepiti come a basso rischio, ma invece non e’ cosi’. Ci sono effetti gravi nel tempo, ma anche immediati. L’alcol e’ la prima causa di morte tra i giovani, lo era 20 anni fa e lo e’ ancora oggi, giorno in cui cade il ventennale della Carta europea sull’alcol, che poneva al centro l’attenzione sui giovani”, spiega. Per Scafato ci sono aspetti che andrebbero migliorati: “Non c’e’ un numero adeguato di controlli su vendita e somministrazione di bevande alcoliche ai ragazzi, nei locali pubblici: un ragazzo su tre dichiara di non aver nessuna difficolta’ a comprare l’alcol”. E poi c’e’ il piano dell’educazione. “Il 17% delle intossicazioni tra i giovani sono al di sotto dei 14 anni e questo e’ un dato che anche i genitori devono conoscere. Se non c’e’ la famiglia, insieme alla scuola, a rafforzare i messaggi con l’esempio e l’informazione, non si potra’ mai incrementare la conoscenza di un fattore di rischio che puo’ essere combattuto, se interpretato alla luce delle evidenze scientifiche e dei consigli che diamo ai giovani”.
2019-03-04T17:15:07+01:00