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Il professor Emanuele Scafato incontra gli studenti dell’istituto Pacinotti di Roma

Altra tappa della campagna 'Non perderti in un bicchiere'

“Incrementare la consapevolezza sui rischi alcol correlati nelle scuole con i giovani e’ azione di prevenzione che e’ dimostrato avere efficacia”. Lo ha detto Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol del CNESPS (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute) dell’Istituto Superiore di Sanita’, in occasione della ‘tappa’ della campagna ‘Non perderti in un bicchiere’ a Roma presso l’istituto Pacinotti, al quartiere Serpentara, dove ha incontrato gli studenti.

“Non bisogna avere atteggiamento di tipo giudicante che caratterizza il mondo degli adulti- ha detto Scafato- Il mondo degli adulti ha creato attorno ai giovani un mondo liquido con norme sociali in cui e’ possibile verifarne l’impatto nei luoghi di integrazione”, ha spiegato sottolineando che “nei giovani si attua con la verifica dell’incidentalita’ stradale ‘alcol correlata’, come prima causa morte tra giovani”. La campagna, iniziata ad ottobre, riprendera’ a gennaio con appuntamenti in giro per il Paese. “Fare un bilancio di questo periodo in cui abbiamo continuato l’azione di sensibilizzazione nelle nostre scuole non e’ semplice. Importante e’ essere in queste scuole che incidono sul territorio in cui il tessuto sociale, soprattutto quello delle periferie, richiede informazione e massima sensibilizzazione”. Il rischio per i giovani oggi, dice ancora Scafato, “e’ quello della normalizzazione”, ovvero “che vengano spinti bene o male da standard indotti dalla pubblicita’ ingannevole che l’alcol possa essere facilitatore sociale, che possa dare successo” e questo “affascina i ragazzi”.

Il direttore dell’Osservatorio ha spiegato anche che “gran parte dei giovani non e’ a rischio alcol correlato” e che bisogna agire “su quelli che hanno bisogno”. Quindi sui “755mila minori che sono a rischio alcol correlato in Italia” e in generale su “1 milione e 600mila fino ai 24 anni di eta’”. I giovanissimi ‘spettatori’ dell’incontro con Scafato hanno mostrato grande interesse. “È importante conoscere i rischi dell’alcol- racconta un ragazzo- Io lavoro in discoteca, vedo ragazzi che abusano di alcol, sono io stesso a portarli fuori, a chiamare ambulanze, a portarli al pronto soccorso. Due settimane fa un ragazzo era in coma etilico” per cui e’ importante che “tutti sappiano i rischi che si corrono”. Un altro invece sa bene quando non bere: “Io ho la mia ‘macchinetta’ e non bevo mai quando devo guidare, non ci penso mai a fare qualcosa del genere”. Considerazione ‘paradossale’, ma corretta, quella che si pone un altro giovanissimo studente: “Se ci sono vantaggi” nel bere “qualcuno me lo venga a dire. Meglio non bere”. Racconta invece un altro: “Mia madre su questo e’ stata cinica, mi ha insegnato da bimbo che alcol e droga non vanno presi. Molte cose spiegate in questo incontro non le sapevo”.

2019-03-04T15:53:33+01:00