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‘Non perderti in un bicchiere’ fa tappa a Scampia

150 alunni dell'Itis Ferraris uditori del professor Scafato

23 Febbraio 2016

Non perderti in un bicchiere Napoli 2Napoli – Tappa a Napoli questa mattina per la campagna ‘Non perderti in un bicchiere!’, promossa dal Ministero della Salute insieme a CNESPS dell’Istituto Superiore di Sanità,  in collaborazione con il portale diregiovani.it. Ad ascoltare i consigli e gli avvertimenti sui pericoli delle dipendenze enunciati dal professore Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol del CNESPS (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute) dell’Istituto Superiore di Sanità, circa 150 alunni, dell’Istituto Tecnico Industriale ‘Galileo Ferraris’ di Scampia.

Slide, filmati e tanti dati per aiutare i giovanissimi studenti – alunni delle prime e delle seconde classi – a comprendere i pericoli derivanti dall’uso di alcol e, piu’ in generale, delle droghe. “Attenzione – ha spiegato l’esperto alla platea dei giovani uditori – parliamo di uso e non di abuso di bevande alcoliche, perche’ alla vostra eta’ non c’e’ capacita’ di metabolizzare l’alcol, e neanche di distruggerlo”. “Il consumo – ha ribadito Scafato – per i ragazzi, e’ pericoloso quanto l’abuso”. Migliaia i giovani a rischio con 1 su 2 che ha dichiarato di aver consumato una bevanda alcolica in un esercizio pubblico nonostante i tanti divieti. Un rischio, quello dell’uso delle bevande alcoliche tra i piu’ giovani, che trova nella “normalizzazione” del consumo, in famiglia come nelle pubblicita’ o nel semplice passaparola, uno dei piu’ temibili alleati. L’alcol resta, almeno per i ragazzi, quelli tra i 18 e i 25 anni, la prima causa di morte in Italia. Cosi’, nell’incontro di questa mattina, anche informazioni sui pericoli derivanti dal mettersi alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o dell’alcol con prove – effettuate dai ragazzi con a speciali occhiali graduati – volte a dimostrare l’abbassamento della concentrazione e della coordinazione in caso di “stordimento” dovuto proprio all’uso o all’ingerimento di alcune sostanze. Nel corso della tappa napoletana, il direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol ha anche fatto ‘incursioni’ sui comportamenti consapevoli da tenere quando si naviga in Internet e/o ci si interfaccia con i social media.

2016-02-23T15:45:16+01:00