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Donne, tolleranza e aggregazione, a Roma convegno “Oltre i limiti, lo sport che unisce”

A Porta Futuro testimonianza di atlete e rappresentanti istituzioni

Roma – Attivita’ fisica come strumento di inclusione sociale e di aggregazione. Di questo si e’ parlato oggi al convegno ‘Oltre i limiti, lo sport che unisce’, organizzato dall’Ufficio di informazione del Parlamento europeo in Italia, dal dipartimento Affari regionali, Autonomie e Sport della Presidenza del Consiglio e dalla Regione Lazio, a Porta Futuro nel quartiere Testaccio a Roma.

Un’iniziativa voluta per “mettere in risalto come si possa con lo sport, anche praticato a livello amatoriale, facilitare l’integrazione, la tolleranza e la conoscenza tra le persone”, favorendo un momento di confronto tra le realta’ associative e, gli enti e le istituzioni presenti. I partecipanti – tra loro l’ex campionessa di salto in lungo e attuale responsabile della commissione per l’integrazione della Federcalcio, Fiona May, l’ex calciatrice Katia Serra e l’ex pallavolista, Maurizia Cacciatori – hanno inoltre portato testimonianze dirette, molte quindi al femminile, anche per la concomitanza del periodo con La Giornata internazionale della Donna.

“Come regione Lazio abbiamo voluto intendere lo sport come diritto di cittadinanza. Lo sport non e’ solo benessere, salute o fattore di sviluppo economico ma qualcosa che va molto oltre: un diritto che spetta a tutti e soprattutto un veicolo di inclusione sociale”. Lo ha detto l’assessore allo Sport della regione Lazio, Rita Visini a margine del convegno ‘Olre i limiti, lo sport che unisce’ a Porta Futuro a Roma. “Per questo- ha aggiunto l’assessore- abbiamo voluto impostare tutta l’azione di governo su questa direzione, tutto cio’ che puo’ garantire l’inclusione sociale e’ appoggiato da questa Giunta”.

“Stiamo lavorando anche con la UEFA per cercare di trovare una soluzione al problema razzismo nel calcio, ma come si dice ‘Roma non e’ stata fatta in un giorno’ bisogna continuare piano piano. Ci stiamo lavorando. E’ anche una questione di comunicazione e di educazione”. È quanto dichiarato dall’ex campionessa di salto in lungo e attuale responsabile della Commissione per l’integrazione della Federcalcio, Fiona May. “Dobbiamo educare i giovani, perche’ ormai e’ difficile cambiare l’atteggiamento degli adulti- ha aggiunto l’ex atleta- con loro bisogna solo guardare alle regole e alle leggi: chiudere le curve ai tifosi e disputare le partite a porte chiuse. Bisogna continuare cosi'”. Altra cosa importante, “e’ educare le nuove generazioni perche’ nessuno nasce razzista. I ragazzi non sono stupidi, sono molto intelligenti, dobbiamo dar loro voce. Bisogna responsabilizzarli dicendo ‘voi siete le prossime generazioni, potete cambiare questa cosa’. Dobbiamo continuare con quest’azione a lungo, non possiamo fare un percorso di un anno, due anni e poi ‘stop’. Questi sono processi lunghi”.

2017-05-12T11:33:16+02:00