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Cosa mi rimarrà della mia adolescenza? L’unica cosa che faccio è piangermi letteralmente addosso…

Non oso nemmeno sperare che un domani ci sia un qualcosa per me...

19 Novembre 2015

Sono una ragazza di 17 anni e mi reputo una persona sensibile timorosa e insicura rispetto a quasi ogni cosa che mi accade o dovrà accadere. Dal secondo superiore ho cambiato scuola, ormai sono in quarto liceo, ma da quando mi sono trasferita non riesco ad essere me stessa, nella mia vecchia scuola mi trovavo molto bene, avevo ottimi voti e abbastanza amici per sentirmi a mio agio, inoltre sia professori che compagni credevano in me e nel fatto che avessi del potenziale per essere qualcuno un domani, ciò in quel periodo mi ha resa davvero spensierata, calcolando il fatto che alle medie venivo discriminata e non poco e ciò si rispecchiava nelle mie valutazioni poichè quello che i miei compagni pensavano di me mi condizionava, l’unica cosa che riuscivo a fare senza essere scoraggiata dagli altri era disegnare ma i miei genitori non vollero iscrivermi ad un liceo artistico, mi arresi a quello che volevano loro e mi feci iscrivere ad un linguistico dove rimasi per due mesi prima di cambiare scuola poichè mi chiusi talmente in me stessa da non riuscire più neanche a parlare nè con i miei nè con i miei amici, l’unica persona con cui parlavo era quello che poi sarebbe diventato il mio ragazzo, comunque: fatto sta che cambiai scuola e mi iscrissi provvisoriamente ad uno psico-pedagogico dato che al primo anno del liceo artistico al quale volevo iscrivermi non c’era posto e vi sarei potuta entrare solo facendo gli esami integrativi al secondo anno, allo psico-pedagogico ho conosciuto persone fantastiche che, sebbene fossi molto chiusa in me stessa e troppo timida si sono prese l’impegno di conoscermi non facendosi condizionare. Sebbene l’anno era già iniziato e la scuola era occupata riuscii comunque ad avere un rendimento scolastico che faceva invidia a tutti, i professori mi adoravano, parlavano di me come se fossi.. boh una specie di mito rendendomi talmente orgogliosa di me che ripensandoci mi viene da sorridere tutt’ora. Quando dissi di voler cambiar scuola si opposero un po tutti, non volevano che me ne andassi anche se secondo loro lì sarei stata sprecata dato che con un diploma liceale è più semplice eccedere all’università. Finite le vacanze estive mi fidanzai, e svolsi gli esami integrativi che superai, (premetto che dal linguistico mi demoralizzai molto e iniziai ad avere episodi bulimici)ero stra-felice perchè non ho mai creduto che qualcuno mi avrebbe mai amata, per un momento sono riuscita ad ottenere tutto ciò che ho sempre desiderato, per un momento avrei davvero potuto avere un futuro brillante era tutto così reale, ma purtroppo l’ansia prese il sopravvento e il fatto che mi fossi fidanzata innescò la consapevolezza (seppur sbagliata) che non avrei avuto bisogno più di nessun’altro, ero magra, studiavo, e avevo chi mi amava, durante l’anno gli episodi bulimici peggiorarono, la gente mi guardava e io credevo sempre di più che mi giudicassero, avrei voluto sparire, iniziai a frequentare poco la scuola, i miei timori si fecero reali, hanno iniziato a sparlare davvero di me, i professori mi facevano sudare anche il sei e smisi di impegnarmi, i miei mi portarono da uno psichiatra che mi prescrisse una bella dose di antidepressivi, non volevo uscire di casa, mi sentivo derisa da chiunque avevo paura del mio futuro, questa va avanti tutt’ora con poche differenze:
1) non prendo più farmaci perchè mi sono costretta a smetterla con la bulimia
2) lui mi ha lasciata portandosi via anche la metà dei miei amici, mi ha lasciata ed ora sta con un’altra ragazza, non mi ha neanche detto addio mi ha solo incolpata
3) non ci sto neanche più male sono solo stanca.
Non so io ho bisogno che qualcosa vada bene, tutti mi pensano un’incompetente non pensano neanche che io possa arrivare all’università i miei compagni ridono di me e io anche potendo non saprei dire nulla ormai non so più neanche come si faccia a rapportarsi con la gente ed ho solo 17 anni, e non riesco a capire se quello che pensano loro sia reale, perchè se lo pensano in tanti significa che un fondo di verità c’è, io ho paura,anzi ho il terrore che sia così ma non riesco a fare nulla per cambiare le cose perchè sono esausta di tutto questo. Non sarò mai capace di essere me stessa perchè non ci riesco nemmeno se ci provo mi ritrovo a sorridere ed annuire come un’idiota, mentre io non sono così a me piace ridere scherzare fare dell’ironia, mi piace scrivere, leggere, amo la medicina ed il mio sogno è quello di diventare un medico anche se non mi sto impegnando per niente a raggiungerlo perchè.. non lo so o mi stanno tarpando le ali o sono io che me le tarpo perchè sono troppo davvero troppo sensibile, e non avrò mai degli amici, insomma ora ci sono tutti i diciottesimi compleanni e nessuno mi ha invitata, so che è una cosa stupida ed anche se mi avessero invitata non ci sarei andata perchè neanche ci parlo con loro ma.. cosa mi rimarrà della mia adolescenza? E’ quasi finita e l’unica cosa che faccio è piangermi letteralmente addosso, non organizzerò neanche il mio diciottesimo compleanno, non verrebbe nessuno, solo i miei due zii, gli altri miei parenti sono del nord. Sono stanca di tutto questo. E ormai non oso nemmeno sperare che un domani ci sia un qualcosa per me, ho paura d’illudermi, la verità è che rimarrò sola, avrò un lavoro mediocre o non ce lo avrò proprio e continuerò a far preoccupare i miei genitori all’infinito purtroppo.

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Cara Anonima,
siamo onorati che ci hai raccontato la tua storia, non deve essere stato facile. Dalle tue parole emerge chiaramente e limpidamente il tuo stato emotivo e affettivo, ti abbiamo letto tutto d’un fiato come fosse un grande romanzo. Non deve essere stato facile affrontare questi ostacoli e comprendiamo la tua delusione e la tua stanchezza.
Spesso si pensa all’adolescenza come ad un periodo in cui spensieratezza e gioia prevalgono, in realtà è un periodo di transizione estremamente complesso in cui  si abbandonano le certezze dell’infanzia e se ne cercano di nuove, i cambiamenti fisici ed emotivi sconvolgono per la loro irruenza e c’è da costruire una nuova identità. Tutti questi cambiamenti comportano sbalzi emotivi e umorali frequenti, alcuni giorni ci si sente "padroni del mondo" ed altri si vede tutto nero. Spesso quando ci si sete giù si pensa di essere gli unici ad avere dei problemi o a soffrire e invece non è così, in adolescenza è naturale affrontare delle difficoltà. Da quello che ci scrivi tu sei riuscita a vivere un periodo felice e appagante, ti sei aperta al’innamoramento, alle relazioni e sei riuscita ad adare bene a scuola, anche se attualmente non è così, questo però ci fa capire che hai le risorse per affrontare e superare gli ostacoli. In questo momento forse hai bisogno del sostegno di qualcuno che ti accompagni per un po’ , immagina una strada in cui camminare accanto a qualcuno fino a quando te la sentirai di proseguire da sola verso i tuoi obiettivi.
C’è qualche adulto di cui ti fidi, con cui te la senti di confidarti? Probabilmente oltre all’aiuto farmacologico in questo momento sarebbe importante e fondamentale un sostegno emotivo. Nella tua scuola c’è uno sportello d’ascolto psicologico? Oppure potresti rivolgerti ad un Consultorio, per accedervi non è necessario essere accompagnati dai genitori, se ci dici dove abiti possiamo darti informazioni sui consultori nella tua zona.
Hai scritto che non osi sperare in qualcosa di bello per te in futuro, però hai il sogno di diventare un medico, i sogni sono importanti perchè ci danno la speranza per il futuro, non devi metterli da parte perchè hai tutte le risorse ed il tempo di realizzarli, devi solo ritrovare in te la forza di tornare a crederci.
Non c’è un’adolescenza ideale, la tua forse è segnata da ferite e sofferenze ma sono proprio queste che costituiscono la nostra parte più intima e preziosa, le  ferite ci rendono unici e speciali e grazie a queste si può sviluppare una sensibilità e forza che ci aiuteranno nella vita adulta.
Perciò cara Anonima nulla è perduto, secodo la tecnica giapponese del kintsugi, con la quale si riparano gli oggetti con oro o argento inseriti nelle crepe della ceramica, ciò che è rotto e riattaccato è più bello e prezioso perchè ha una storia unica da raccontare.
Devi quindi cercare di riappropriarti dela tua storia.
Facci sapere cosa pensi di questo e se vuoi torna pure a scriverci, puoi sempre contare sul nostro aiuto e supporto.
Un caro saluto!,Anonima, 17 anni,20-11-2015,Disagio emotivo e/o psicologico

2015-11-19T19:25:04+01:00