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Maturità 2018: ecco cosa cambia con la riforma

Abolita la terza prova e la tesina

18 Gennaio 2017

ROMA – Novità in vista per i maturandi del 2018. Se gli otto decreti proposti dal Governo verranno approvati anche dal Parlamento, il prossimo anno ci saranno novità importanti per il sistema scolastico italiano. In particolar modo, i cambiamenti più importanti saranno legati alla maturità.

Il voto rimane in centesimi

Il decreto inerente l’Esame di Stato prevede l’abolizione della terza prova e della tesina, introdotta dal ministro Fioroni nel 2007.  Il voto rimarrà sempre in centesimi così distribuiti: prima prova (massimo 20 punti), seconda prova (massimo 20 punti), colloquio orale (massimo 20 punti). A fare punteggio sarà anche il percorso scolastico a cui sarà attribuito un voto massimo di 40 punti: 12 punti al terzo anno, 13 al quarto e 15 al quinto.

Il colloquio orale

Per quanto riguarda la commissione, resterà la composizione mista: 3 interni più 4 esterni (compreso il presidente). Per accedere all’Esame di Stato bisognerà prendere parte al 75% delle lezioni. Sarà obbligatoria la partecipazione alla prova Invalsi (che si farà durante il quinto anno e sarà valutata a parte) e all’alternanza scuola-lavoro, sarà inoltre necessaria la media del 6 nella valutazione di fine anno.

Esame di Terza Media

A cambiare sarà anche l’esame di Terza Media. Le prove saranno ridimensionate da sei a tre (italiano, matematica e lingue straniere) e anche qui il test Invalsi sarà anticipato e separato dalla prova finale.

 

 

 

 

 

 

2017-01-18T12:14:13+01:00