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A Bologna torna ‘Youngabout’, 2 settimane di cinema per ragazzi

BOLOGNA – Razzismo, disabilita’, bullismo, avventura e perfino spionaggio politico. Sono solo alcuni dei temi che affiorano dal cartellone della dodicesima edizione di Youngabout international film festival, che torna a Bologna da domani fino al 28 marzo: oltre 400 le proposte arrivate da tutto il mondo per una programmazione che alla fine conta 17 lungometraggi, […]

BOLOGNA – Razzismo, disabilita’, bullismo, avventura e perfino spionaggio politico. Sono solo alcuni dei temi che affiorano dal cartellone della dodicesima edizione di Youngabout international film festival, che torna a Bologna da domani fino al 28 marzo: oltre 400 le proposte arrivate da tutto il mondo per una programmazione che alla fine conta 17 lungometraggi, quattro mediometraggi, 28 corti in concorso e dieci fuori concorso, con molte prime visioni nazionali e una cinquantina di scuole coinvolte. Cinema tutto dedicato alle ragazze e ai ragazzi, seguendo un unico filo conduttore incentrato sui riti di passaggio e iniziazione.

Le proposte inserite nel programma sono l’esito di “una selezione molto rigorosa perche’ teniamo non soltanto al contenuto dei film e alle storie ma anche al modo in cui sono raccontate”, sottolinea nella conferenza stampa di presentazione Angela Mastrolonardo, direttrice della rassegna, che e’ organizzata dall’associazione Gli anni in tasca nell’ambito di “Un film nello zaino”, progetto culturale e formativo giunto alla 22esima edizione. Con questo lavoro “ci auguriamo di incrementare e favorire l’amore per il cinema, ma questo- rimarca Mastrolonardo- deve nascere su basi solide, ecco perche’ uniamo la formazione e la capacita’ di saper leggere le immagini al momento in cui si fa un’enorme scorpacciata di film”.

Tra le numerose realta’ partner del festival c’e’ Kinodromo, perche’ l’auspicio e’ che un festival come Yangabout “contribuisca a portare tra i ragazzi la cultura del corto”, sottolinea Maddalena Bianchi, visto che “purtroppo in Italia questo e’ sempre visto come un genere di passaggio per poi dedicarsi ad altro”.

2018-03-15T16:11:52+01:00