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A Scampia la scuola si apre alla comunità Rom

NAPOLI – Comunità Rom chiama, Scampia risponde.  In questi giorni il campo rom di Scampia è molto più animato del solito. Automobili, bambini che sfrecciano sulle bici, donne e uomini indaffarati a sistemare quello che è il palco del convegno. E’ merito del convegno nazionale “Rom e sinti, il diritto all’abitazione” organizzato dall’associazione Aizo nel campo […]

19 Maggio 2018

NAPOLI – Comunità Rom chiama, Scampia risponde.  In questi giorni il campo rom di Scampia è molto più animato del solito. Automobili, bambini che sfrecciano sulle bici, donne e uomini indaffarati a sistemare quello che è il palco del convegno.

E’ merito del convegno nazionale “Rom e sinti, il diritto all’abitazione” organizzato dall’associazione Aizo nel campo di Scampia. E il messaggio delle giovani generazioni è chiaro: “Siamo anche noi italiani”.

L’evento è molto atteso in comunità perché fa accorrere testimoni e volontari da tutto il mondo e dà la possibilità a tutti di prendere la parola e di discutere delle problematiche interne ed esterne alla comunità rom.

“L’attenzione sulla comunità rom non dev’essere concentrata soltanto in questi giorni ma bisogna tenere sempre occhi e riflettori accesi. I rom abitano in Italia da 500 anni ma sono considerati cittadini di serie B” racconta la presidente di Aizo, Carla Osella.

Effettivamente lo stereotipo del rom fannullone, che vive alla giornata, che ruba è radicato nel sentire comune. Questi stereotipi però vengono subito smentiti dalle parole di alcuni presenti. Alessio racconta a diregiovani.it: “Io ho 16 anni, mi piace tantissimo andare a scuola e quando la finirò, il mio sogno è fare il poliziotto”. Rincara la dose Shakira, che di anni ne ha 21, che invece lavora come cuoca part-time e coltiva anche lei un’aspirazione: “Vorrei aprire un ristorante tutto mio un giorno, magari di cucina tipica zingara”.

Molti di questi ragazzi, anzi quasi tutti hanno frequentato le medie all’istituto comprensivo Alpi-Levi di Scampia, che coordina numerosi progetti proprio sull’integrazione della comunità rom e sinti, prolungando l’orario della scuola e dedicandosi agli studenti su competenze linguistiche ed avviamento al lavoro.

Non poteva quindi mancare la dirigente della scuola, Rosalba Rotondo, che rivolgendosi soprattutto ai giovani, ha invitato la comunità rom a rivendicare i propri diritti “senza mediazioni e mediatori, ma che possano loro farsi portatori degli interessi e delle giuste rivendicazioni, il futuro è negli occhi dei vostri bambini e bambine”.

E questo futuro, secondo la dirigente, non può non passare che per la scuola e per un’effettiva opportunità di lavoro.

2018-05-19T11:36:57+02:00